Ci si confonde e nel container (se c'è) finisce di tutto così l'ambiente ci guadagna pochissimo. Si può fare di più ma c'è chi è critico.
BERNA - Li troviamo in tantissime aree di riciclaggio ed ecocentri svizzeri ma in realtà il loro impatto sull'ambiente è quasi nullo. Sono i bidoni per la differenziata della plastica il quale contenuto, lo dice uno studio recente, spesso e volentieri deve essere comunque incenerito perché non riciclabile. Il santo, quindi, non varrebbe la candela e l'ambiente ci guadagnerebbe davvero pochissimo, più o meno quanto un viaggio di 30 km in automobile pro capite all'anno.
Secondo Patrik Geisselhardt di Swiss Recycling bisogna, e si può fare di più. Come? Separando il più possibile. L'associazione, in futuro, vorrebbe riciclare su vasta scala diverse tipologie di bottiglie di plastica e, eventualmente, anche il Tetra-Pak. Il progetto per un nuovo sistema nazionale c'è: «Siamo consci del fatto che al cittadino verrà chiesto un piccolo sforzo in più per separare anche le diverse plastiche». Ma, in questo modo, il risultato dal punto di vista della resa è molto migliore.
Ha molti dubbi riguardo a questa novità Oliver Ettlin di Pinkbag, azienda zurighese che si occupa in prima persona (e a pagamento) di smaltire i rifiuti dei propri clienti messi tutti dentro un singolo sacchetto rosa: «La gente non ha più tempo da utilizzare per queste cose, fra viaggi e raccolta differenziata, soprattutto i giovani lo trovano noioso e una perdita di tempo».
Più ottimista, invece Bastien Girod (Verdi) secondo il quale anche le confezioni degli shampoo e i Tetra-Pak dovrebbero esssere riciclati ma ci vorrebbe anche un sistema più semplice: «Ci vorrebbe un sacco solo, poi a separare il tutto potrebbero pensarci le macchine».
Un sistema simile, spiega l'Ufficio federale dell'ambiente, può essere applicato ma solo con grandi flussi di rifiuti. «La separazione individuale, come viene fatta ora, va benissimo», conferma Michael Hügi, «la Svizzera ha un altissimo tasso di rendimento».