Nel 2016 non è stato raggiunto l'obiettivo di ridurle
BERNA - Anche lo scorso anno la Svizzera non ha raggiunto l'obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 da combustibili fossili. Pertanto il 1° gennaio 2018 la relativa tassa passerà da 84 a 96 franchi per tonnellata di CO2, con un rincaro di 3 centesimi per litro di olio da riscaldamento ultraleggero.
L'aliquota della tassa, introdotta nel 2008, aumenta automaticamente se non sono raggiunti gli obiettivi intermedi per i combustibili secondo l'ordinanza sul CO2, ricorda in un comunicato odierno l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM). Il nuovo incremento è l'ultimo previsto per il periodo 2013-2020.
Nel 2016 le emissioni hanno raggiunto quota 17,61 milioni di tonnellate: tenuto conto della correzione climatica (ossia la ponderazione dell'impatto delle condizioni meteorologiche invernali sui consumi di gas e olio da riscaldamento), la riduzione rispetto al 1990 è stata del 24,8% contro un obiettivo del 27%. Senza correzione climatica, le emissioni di CO2 da combustibili sono aumentate di 0,57 milioni di tonnellate rispetto al 2015, soprattutto in seguito a un inverno meno mite.
Anche emissioni da carburanti superiori al 1990 - Secondo la statistica del CO2, l'anno scorso le emissioni da carburanti sono lievemente calate rispetto al 2015. Tuttavia, con 16,24 milioni di tonnellate, superano ancora il livello del 1990 (+5,1%). L'ordinanza sul CO2 non prevede obiettivi intermedi per queste emissioni.
L'obbligo per gli importatori di carburanti di compensare una parte delle emissioni sarà però rafforzato progressivamente fino al 2020: il livello medio delle emissioni delle automobili da turismo immatricolate per la prima volta passerà da 130 a 95 grammi per chilometro entro la fine del 2020, come previsto dalla Strategia energetica 2050.