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BERNA - Evitare conflitti fra escursionisti e cani da protezione del bestiame, che in montagna difendono gli animali da reddito dai grandi predatori, quali orsi, lupi o linci. È questo l'intento dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), che oggi ha diramato alcuni consigli.
Sono circa 200 i cani impiegati sugli alpeggi svizzeri, precisa l'UFAM, sottolineando come non si tratti di animali particolarmente pericolosi. «Sono addestrati in base a criteri severi: devono imparare a tollerare le persone, ma queste ultime devono comportarsi in modo amichevole nei loro confronti».
L'UFAM raccomanda di seguire la segnaletica, rallentare, non coglierli di sorpresa, ma piuttosto attirare la loro attenzione. È importante mantenere la calma per lasciar loro il tempo di valutare la situazione. Se abbaiano, non avvicinarsi al bestiame, non sollevare bastoni e proseguire solo se il cane ha accettato la presenza estranea e non abbaia più.
Se non si calmano, allontanarsi senza voltare loro le spalle, evitare il contatto visivo e al limite tornare indietro. Se si attraversa un pascolo protetto nonostante i chiari segnali di avvertimento da parte dei cani, si può essere morsi, mette in guardia l'UFAM, precisando che sul sito internet map.geo.admin.ch si possono visualizzare le aree dove sono presenti cani da protezione.
