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BERNARichiedenti asilo: «Il sistema Dublino non funziona più»

14.06.17 - 06:29
Dal 2016 la Svizzera ha chiesto la presa a carico di circa 19mila migranti. Solo un quarto è stato trasferito
Keystone
Richiedenti asilo: «Il sistema Dublino non funziona più»
Dal 2016 la Svizzera ha chiesto la presa a carico di circa 19mila migranti. Solo un quarto è stato trasferito

BERNA - Secondo l’Accordo di Dublino, i richiedenti l’asilo che arrivano in Svizzera e sono già stati registrati in uno Stato dell’Unione Europea devono essere ricondotti in tale Paese. In molti casi, tuttavia, ciò non accade. È quanto rivelano i nuovi dati della Segreteria di Stato della migrazione (Sem) di cui 20 Minuten dispone.

Da gennaio 2016 a maggio di quest’anno la Svizzera ha chiesto ad altri Stati Dublino di farsi carico di 18’793 richiedenti. In oltre 12mila casi il Paese in questione si è detto responsabile della procedura e pronto alla presa a carico. 5’482 richieste sono state invece rifiutate. Nella realtà, però, solo 4’812 persone hanno potuto essere trasferite dal 2016, vale a dire un quarto delle richieste.

Il portavoce della Sem, Jonas Montani, precisa: «Il numero delle approvazioni da parte degli Stati Dublino cui è stata fatta una richiesta non può essere confrontato direttamente con il numero dei trasferimenti perché ci possono volere diversi mesi perché si arrivi a un dato statisticamente rilevante». L'attuazione dell'accordo di Dublino, aggiunge, funziona bene e la Svizzera approfitta della sua applicazione. Le autorità svizzere, conclude Montani, si esprimono quindi in favore di un'applicazione coerente delle regole di Dublino.

Gli Stati Dublino non riprendono indietro quasi nessun migrante dalla Germania

In Germania il dato dei migranti accettati da altri Paesi è ancora più basso. Da inizio 2016 a fine marzo 2017 la Bundesrepublik ha infatti chiesto ad altri Paesi di farsi carico di 72’321 migranti. Ad essere trasferiti sono stati però solo in 5’300, ovvero il 7,3%. «Gli Stati non rispettano la Procedura Dublino», titolava lunedì il quotidiano tedesco Der Tagesspiegel. «Gli Stati dell’Ue non riprendono indietro quasi nessun migrante dalla Germania», scriveva la Welt.

Per quanto riguarda le richieste di presa a carico inoltrate da altri Stati Dublino alla Svizzera, da inizio 2016 sono state 5’587. In 3’700 casi il nostro Paese ha negato di essere responsabile per la procedura. Berna ha accettato 793 migranti, ovvero il 14% del totale. La Germania, al contrario, da inizio 2016 a marzo 2017 ne ha accolti 14’566, ovvero il 37,1%.

«La Procedura Dublino non funziona più»

Secondo l’esperto di Europa Gilbert Casasus la questione è chiara: «Così come viene messa in atto oggi, la Procedura Dublino non funziona più», afferma. «È arrivata al limite e deve essere rivista con urgenza», aggiunge. La pressione migratoria, spiega, pesa in maniera differente sui diversi Stati, che non si comportano più in maniera solidale gli uni con gli altri: «Ogni Paese vuole riprendersi meno migranti possibile e trasferirne il più possibile», denuncia Casasus. «Dall’inizio della crisi migratoria del 2015 gli interessi nazionali sono sempre più importanti», sottolinea. Serve, conclude, una chiave di ripartizione giusta che vincoli tutti gli Stati Dublino allo stesso modo.

La Corte di Giustizia europea approva la violazione del sistema Dublino

In effetti le regole dell’Accordo di Dublino vengono sempre più spesso violate. Una settimana fa la Corte di giustizia europea è arrivata alla conclusione che delle eccezioni al rispetto di tale patto sono legali. La crisi migratoria, ha argomentato, ha abolito il sistema Dublino. Ciò significa, in concreto, che i Paesi in cui viene depositata una richiesta d’asilo devono trattarla anche se il migrante in questione ha fatto il suo ingresso in Europa attraverso un altro Paese.

Nella fattispecie, la procuratrice generale doveva valutare i casi di un profugo siriano e di due afghani che avevano fatto domanda d’asilo rispettivamente in Slovenia e in Austria anziché nel Paese d’ingresso nell’Unione Europea. Le loro richieste non erano state accettate, erano stati rinviati in Croazia e avevano fatto ricorso.

 

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