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GRIGIONICanoni d'acqua, «un nuovo tributo per compensare la riduzione»

12.06.17 - 15:28
Canoni d'acqua, «un nuovo tributo per compensare la riduzione»

COIRA - Ridurre i canoni d'acqua ma nello stesso tempo prevedere un nuovo tributo per riserve obbligatorie nei laghi artificiali, in modo da salvaguardare gli introiti ricevuti finora dai Comuni di montagna. È la proposta della comunità d'interessi per i canoni d'acqua nell'ambito della discussione sulla revisione dell'attuale modello che vedrà la sua fine nel 2019.

Sulla base dell'assunto che il settore dell'energia idroelettrica è fortemente deficitario, l'associazione svizzera di economia delle acque e le grandi imprese elettriche pretendono una riduzione dei canoni d'acqua (il corrispettivo che le aziende elettriche devono versare a Cantoni e Comuni per le risorse idriche che questi mettono a disposizione) di oltre il 60%, per poter produrre a costi inferiori.

Nella voce "canoni d'acqua" affluiscono annualmente in Svizzera 550 milioni di franchi. Della riduzione risentirebbero soprattutto i Comuni di montagna, per i quali tali entrate rappresentano fino al 40% del bilancio complessivo.

Tributo per riserve obbligatorie - Questa mattina la Comunità d'interesse dei comuni concessionari grigioni ha tenuto una conferenza stampa a Coira in cui ha lanciato una proposta che assicurerebbe alle grandi imprese elettriche canoni d'acqua più bassi, garantendo allo stesso tempo ai Comuni montani le entrate ricevute fino ad oggi attraverso un meccanismo di compensazione.

Le riserve obbligatorie provenienti dai 75 grandi bacini artificiali svizzeri dovrebbero essere gestite in modo da garantire la produzione di energia elettrica per quattro settimane in caso di emergenza. Rudolf Rechsteiner, già consigliere nazionale del partito socialista ed esperto di energia (fondatore della re-solution.ch), ha illustrato in conferenza come dovrebbe funzionare l'idea della riserva strategica.

In pratica, i canoni d'acqua diminuirebbero dalla tariffa attuale di 1,6 centesimi/kWh a circa la metà. In compenso, verrebbe introdotto un tributo di 1,5 centesimi per Kwh per le riserve strategiche nei laghi artificiali. In questo modo Comuni e Cantoni non subirebbero perdite nelle entrate: la metà dei 550 milioni finora affluiti non verrebbe più versata dalle aziende elettriche attraverso il pagamento canoni d'acqua ma attraverso un nuovo canale gestito da Swissgrid, la società nazionale che amministra la rete elettrica.

Not Carl, presidente della Comunità d'interesse dei comuni concessionari grigioni, ha dichiarato in conferenza che il Governo retico è stato informato della proposta solo domenica sera e si è detto speranzoso che anche i Governi degli altri Cantoni di montagna appoggino l'idea.

Idroelettrico competitivo e redditizio - Secondo lo studio presentato, il settore dell'energia idroelettrica svizzero è assolutamente concorrenziale e competitivo e può essere gestito in maniera redditizia. Una perizia della società zurighese BHP-Hanser und Partner AG evidenzia che i costi dell'idroelettrico si sarebbero attestati negli ultimi 15 anni intorno a 4,9 centesimi/kWh.

La corrente così prodotta è stata venduta in maniera remunerativa, con un margine di guadagno netto di 2 cent/kWh nel 2015. Con tali costi, la produzione di energia elettrica dal settore idroelettrico è molto più a buon mercato rispetto a quella prodotta da centrali nucleari. Alcuni esempi: nella centrale nucleare di Beznau (Argovia) i costi ammontano a 8,5 cent/kWh, quando entrambi i reattori sono in funzione, in quella di Leibstadt (Argovia) a 5,6 centesimi/kWh, in quella di Mühleberg (Berna) a 8 centesimi.

Revisione della legge - L'attuale modello dei canoni d'acqua scadrà nel 2019 e il Consiglio federale aveva annunciato a fine maggio di voler mandare in consultazione una revisione della legge prima della pausa estiva, con cui abbassare tali canoni.

Le regioni di montagna, aveva dichiarato la presidente della Confederazione Doris Leuthard, dovranno rinunciare a una parte delle entrate. Si tratta, aveva aggiunto, di trovare un equilibrio. A causa dell'aumento dei canoni d'acqua negli ultimi anni, infatti, i costi per la produzione di energia elettrica sono aumentati.

 

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