Fa discutere un processo che si sta tenendo nel cantone di Basilea Campagna. Lui, 36enne italiano, ha una relazione consenziente con una ragazzina di 13 anni
LIESTAL - Nathalie* aveva 13 anni quando si è innamorata di Roberto*, un uomo che aveva già superato i 30 anni. Un rapporto non approvato dalla legge, ma che si è comunque consumato. «Sì, è vero, ho avuto qualcosa con Nathalie. Era sbagliato, è stato stupido, ma è successo lo stesso». Per la prima volta Roberto ha ammesso ieri in tribunale la relazione con la ragazza.
Davanti al tribunale di Basilea il 36enne deve rispondere di atti sessuali con minori, ma anche di sequestro di persona, reati di droga e guida senza patente. Prima che Nathalie raggiungesse l’età del consenso, i due - secondo quanto dichiarato - hanno consumato più di 250 rapporti sessuali. Il 36enne avrebbe inoltre permesso alla 13enne di fumare marijuana con lui.
Sperma sugli slip - La ragazza arriva da una famiglia con una situazione alquanto complessa. Roberto la conosceva bene in quanto è il padrino del fratellastro.
Nel momento in cui la madre perse la custodia su di lei, iniziò per Nathalie un periodo di trambusto fatto di fughe da casa, e fu proprio in quei momenti che trovò rifugio tra le braccia di Roberto. Sognava di avere un futuro con lui, di aver perfino un giorno dei bambini.
Lui ha negato di aver praticato sesso quotidianamente con la ragazza. Tuttavia il procuratore pubblico ha trovato su due slip di lei, nel frattempo sequestrati, tracce di liquido seminale di Roberto. In una procedente udienza il ragazzo aveva dichiarato - a sua discolpa - che quel liquido era stato prelevato da un preservativo e imbrattato sugli slip.
Per l’accusa i due avrebbero avuto più volte rapporti sessuali, pure non protetti. «Non ha avuto alcun riguardo per la sua giovane età, correndo il rischio di metterla incinta» ha spiegato il procuratore pubblico nell’atto d’accusa. Per Roberto è stata chiesta una condanna a 5 anni di carcere.
«Lei lo ha tentato» - L’avvocato difensore rimprovera all’accusa di non aver intrapreso alcuna azione investigativa nell’arco di 28 mesi, lamentando una eccessiva lentezza nelle indagini. Il 36enne è stato inoltre presentato come una vittima: «Ha cercato di resistere alla ragazzina, ma lei lo ha tentato». Insomma per la difesa, a Roberto dovrebbe essere inflitta una pena «più ragionevole». Il verdetto è previsto per la giornata di venerdì.
*I nomi sono stati cambiati