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BERNAPostCom esige garanzie per la rete degli uffici postali

06.06.17 - 10:22
Per la Commissione federale delle Poste non deve prendere decisioni che si fondano unicamente sulla redditività
Keystone
PostCom esige garanzie per la rete degli uffici postali
Per la Commissione federale delle Poste non deve prendere decisioni che si fondano unicamente sulla redditività

BERNA - La riduzione degli uffici postali preoccupa la popolazione. L'organo di controllo del mercato postale PostCom si attende dal gigante giallo che agisca in maniera socialmente responsabile. Inoltre, le decisioni della Posta devono prendere maggiormente in considerazione le particolarità regionali prima della redditività.

La Commissione federale delle Poste (PostCom) segue da vicino l'evoluzione degli uffici postali. L'ex regia federale ha previsto di chiuderne 500 entro il 2020 e di sostituirli con agenzie. Alla fine del 2016, in Svizzera c'erano 1323 uffici e 849 agenzie postali, senza dimenticare 1319 soluzioni di servizio a domicilio, indica l'organo di sorveglianza nel suo rapporto annuale pubblicato oggi.

Sebbene gli uffici e le agenzie siano raggiungibili in media dal 94,3% della popolazione in 20 minuti al massimo a piedi o con i mezzi di trasporto pubblici, rimangono sempre 475'000 abitanti che impiegano più tempo per recarsi agli sportelli più vicini. Ma lo sviluppo della rete di uffici postali rientra per principio nelle competenze della Posta che deve rispettare le disposizioni legali, indica PostCom in una nota odierna.

Tuttavia l'ordinanza sulle poste prescrive standard tanto minimi da non poterne estrapolare indicazioni chiare per lo sviluppo regionale degli uffici postali.

Soluzioni regionali - Per PostCom, la Posta non deve prendere decisioni che si fondano unicamente sulla redditività. Essa chiede che il servizio postale tenga conto in primis delle esigenze specifiche di una regione. L'Alto Vallese non è Basilea Città così come il Giura non è l'Altopiano, sottolinea PostCom.

Si tratta pure di combinare i diversi mezzi a disposizione - quali gli uffici postali, le agenzie, le caselle postali, le cassette delle lettere, gli sportelli automatici per i pacchi, i Postomat ecc. - per garantire un servizio ottimale alla popolazione e ai commerci della regione.

Dal 2012, PostCom ha emesso 41 raccomandazioni alla Posta. In 34 casi ha condiviso la posizione del gigante giallo e in quattro casi le ha disapprovate. Nei rimanenti tre ha rimandato l'incarto alla Posta per alcune lacune rilevate nella consultazione con i cantoni.

Meno distribuzione a domicilio - La questione della distribuzione a domicilio è pure d'attualità, sottolinea l'organo di sorveglianza. Alla fine del 2016, solo lo 0,07% degli edifici abitati tutto l'anno ne era escluso (nel 2015: 0,06%). PostCom rileva che la Posta ha continuato a sospendere o limitare la distribuzione a domicilio quando è cambiato il proprietario o l'inquilino.

Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha ammesso questa prassi in due casi. Secondo l'ordinanza sulle poste, l'obbligo della distribuzione a domicilio vige solo nelle regioni relativamente popolate. V'è quindi da temere che in futuro la Posta sospenderà queste prestazioni non solo nelle regioni discoste ma anche nelle regioni dove gli insediamenti sono più sparsi.

Finora PostCom ha attribuito grande importanza al criterio della proporzionalità delle soluzioni alternative. Tuttavia il TAF ha rilevato che nel singolo caso la disposizione di una proposta alternativa non rientra nelle competenze di sorveglianza di PostCom. La Commissione deplora il fatto che sia stata amputata del diritto di esame. A suo avviso, per mantenere lo status quo in materia di recapito a domicilio, occorre adeguare le disposizioni legali.

Digitalizzazione - PostCom intende inoltre seguire da vicino le sfide rappresentate dalla digitalizzazione. Pur considerando quest'ultima come un'opportunità in grado di aprire nuove prospettive per la popolazione e l'economia, essa genera insicurezze e paure, alle quali bisogna trovare una risposta, precisa il comunicato.

La digitalizzazione influenza soprattutto il recapito di invii postali, in particolare la distribuzione nell'ultimo chilometro. Qui il servizio alla clientela diventa sempre più preciso e il destinatario deve essere posto nella condizione di seguire e gestire attraverso app il luogo e l'ora del recapito.

Il personale è di conseguenza fortemente esposto a questa evoluzione, ciò che pone problemi alle condizioni di lavoro. PostCom esaminerà quindi quale posizione attribuire alle piattaforme basate sulle tecnologie dell'informazione. Queste domande sono strettamente legate all'obbligo di notifica contemplato dalla legislazione postale, sottolinea la nota.

In maniera generale, la commissione ritiene che La Posta Svizzera fornisca un servizio universale di qualità. Ma l'arrivo di nuovi operatori privati l'obbligano ad adattarsi.

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