Le reazioni negative hanno convinto il Municipio che nella prossima seduta ritirerà la decisione
BERGÜN - La decisione di multare chi scatta una fotografia al paesaggio nel comune grigionese di Bergün, che tanto ha fatto discutere negli ultimi giorni, è già ai titoli di coda. L’introduzione del divieto - che prevede una multa di 5 franchi - ha infatti scatenato la protesta di un gruppo di 12 turisti tedeschi che ha preferito cancellare la propria prenotazione, programmata per il prossimo autunno, nonostante le rassicurazioni ricevute in merito al fatto che le infrazioni non sarebbero state considerate seriamente.
La reazione è stata confermata anche dal sindaco del Comune, Peter Nicolay, che ha però assicurato come questa rappresenti un caso isolato. «Ho parlato con gli albergatori del paese e mi hanno detto che non ci sono state altre cancellazioni. Anzi - ha spiegato - non sono mancate le reazioni positive». Nonostante la risonanza internazionale il bizzarro divieto non ha però generato l’aumento delle prenotazioni auspicato dal Municipio.
Come se non bastasse, la singolare legge sembra fare a pugni con la Costituzione stessa, come spiegato dal professor Rainer Schweizer dell’Università di San Gallo. «La decisione del Municipio mi sembra incostituzionale, perché di fatto limita in modo sproporzionato la libertà di diffondere informazioni pubblicamente disponibili senza un'adeguata giustificazione».
Il divieto in ogni caso è destinato a diventare storia. Nel corso della sua prossima seduta, il Municipio di Bergün intende infatti ritirare la decisione. Le autorità però non hanno nascosto una certa soddisfazione nel risultato ottenuto dalla divertente “trovata pubblicitaria”. «Le reazioni ci hanno confermato che nessuno vuole fare a meno delle splendide foto di Bergün».