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GINEVRA«I candidati uomini mandino il curriculum solo se privi di obblighi militari»

06.05.17 - 11:26
Una società petrolifera con sede a Ginevra sta cercando personale su LinkedIn. Ma l’annuncio è considerato discriminante
Keystone
«I candidati uomini mandino il curriculum solo se privi di obblighi militari»
Una società petrolifera con sede a Ginevra sta cercando personale su LinkedIn. Ma l’annuncio è considerato discriminante

ANNUNCI DI LAVORO

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

GINEVRA - Provata esperienza, titoli di studio, una buona base di contatti. Gli annunci di lavoro elencano le qualità che il futuro collaboratore deve avere. Ma quello apparso su LinkedIn per la posizione di chimico petrolifero presso la sede di Ginevra della KTM S.A. menziona un requisito in più: i candidati uomini devono essere liberi da obblighi militari.

Flavien Valloggia, tenente colonnello e presidente dell’Unione delle società militari ginevrine (USMG), si dice indignato per l’annuncio della società. «È scioccante e anche illegale» ha commentato al “Tribune di Genève”. È la prima volta che vede un’offerta di lavoro simile, in cui la società inserisce dei «criteri discriminatori» in relazione agli obblighi di leva. «L’azienda - indica il tenente colonnello - non ha probabilmente molta familiarità con la tradizione svizzera».

«Contro il diritto svizzero in vigore» - L’USMG ha deciso di inoltrare una lettera al Consigliere federale Guy Parmelin e ai Consiglieri di Stato del canton Ginevra Pierre Maudet e Mauro Poggia. Nello scritto viene condannata l’azione della società KTM e si invitano i politici a prendere provvedimenti per la protezione e i diritti dei cittadini svizzeri. Emmanuelle Lo Verso, portavoce di Pierre Maudet, ha indicato che «quanto riportato nell’annuncio di lavoro della società viene condannato in quanto va contro il diritto svizzero in vigore».

«Non hanno nulla da temere» - Christian Bruchez, esperto della legge sul lavoro, indica però che nella legislazione non è prevista alcuna norma da impugnare contro l’annuncio. Il diritto prevede che la cessazione di un rapporto di lavoro dovuto al servizio militare è abusiva. «Fino a quando l’azienda non si rifiuta di concedere a un suo dipendente di svolgere l’obbligo di leva, non ha nulla da temere. Tranne la cattiva pubblicità».

L’azienda non ha per il momento risposto alle domande poste dai colleghi di 20 Minuten.

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COMMENTI
 

maocr 6 anni fa su tio
Come dice liberopensiero,con il governo attuale (I 7 furboni di Berna ) non c'é da stupirsi

87 6 anni fa su tio
A chi è ancora sotto obblighi militari, in alternativa propongo di far domanda al Servizio Civile, e organizzarsi il periodo di impiego nei giorni di ferie lavorativi, in modo di ridurre al minimo il disagio all'azienda. Le ferie saranno recuperate in periodi lavorativi ma con poco lavoro. Chi lavora nell'edilizia sa bene che andare in vacanza dal 01 agosto al 15, significa trovare tutte le località turistiche piene zeppe. Spostare le ferie a fine agosto o inizio settembre se possibile, c'è meno gente. Se invece il periodo di impiego lo si fa di due mesi, a dicembre e gennaio, non si perdono nemmeno la maturazione di giorni di vacanza dal datore di lavoro perchè giorni non produttivi (se vai via più di un mese, perdi 4 giorni di ferie ogni anno civile perchè i giorni di ferie non sono stati maturati). L'esercito potrebbe essere una buona cosa, ma come era gestita fino ad una decina d'anni fa era una porcheria (e non mi sembra che l'andazzo stia migliorando).

Libero pensatore 6 anni fa su tio
Potevano evitare di scriverlo e poi comunque dare il posto a chi rispettava anche quel requisito. In ogni caso credo che questo aspetto dovrebbe avere un peso specifico basso nell'ambito di un'assunzione. Scrivendolo a chiare lettere si sono fatti una pessima pubblicità. Poco furbi.

curzio 6 anni fa su tio
OK... adesso si grida allo scandalo... alla discriminazione, ecc... Però non si parlava di discriminazione quando i posti di lavoro in ferrovia, in posta e in uffici pubblici erano inaccessibili a chi non ha fatto il servizio militare (inclusi quelli che sono stati scartati dall'esercito stesso).

Tarok 6 anni fa su tio
uhhh toca mia l'esercit

Liberopensiero 6 anni fa su tio
Ne dovremo ancora vedere delle belle....abituiamoci a questo e altro! Quando una nazione è in svendita e i suoi secolari valori costitutivi non interessano piu a nessuno è normale che capitino queste cose.

Braun30 6 anni fa su tio
Vuoi il diritto di non avere astretti al servizio? Fai pure ma rinunci ai diritti di tassazione agevolata e paghi l'aliquota massima. Alternativamente resta il diritto di andare d'altra parte.

SosPettOso 6 anni fa su tio
Questi annunci discriminanti sono un sintomo visibile del male che colpisce il nostro mercato del lavoro. Sta ai politici (in questo caso ai vertici dell'esercito) prendere le dovute contromisure per guarire. Inoltre, per chi vorrebbe candidarsi è anche meglio sapere subito di non avere chances piuttosto che spender soldi (corrIspondenza, certificati medici/casellario/..) e poi vedersi scartati per un requisito chiave.

Esse 6 anni fa su tio
...e solo donne senza ovaie

Danny50 6 anni fa su tio
Essere Svizzeri in Svizzera significa che oltre ad avere il danno di dover prestare servizio militare si deve pure ingoiare la beffa di essere discriminati, con o senza annunci. W i bilaterali, grazie libera circolazione

curzio 6 anni fa su tio
Scelta perfettamente comprensibile. Assumi qualcuno, poi questo ti sta via X giorni all'anno per andare a giocare alla guerra. Durante questo tempo, l'azienda viene risarcita solo all'80% del stipendio che deve comunque versare al soldatino, deve assumere temporaneamente qualcuno che sostituisce il dipendente assente o comunque il lavoro deve essere svolto da qualcun altro. Insomma... solo rogne!

comp61 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
questo che scrivi è il sunto: oggi detta la competitività l`obbligo al militare diventerà sempre più una palla al piede.
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