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OBVALDOFesta grande per i 600 anni di Nicolao della Flüe

30.04.17 - 09:55
Durante la cerimonia al Landenberg sarà presente anche la presidente Leuthard
archivio Keystone
Festa grande per i 600 anni di Nicolao della Flüe
Durante la cerimonia al Landenberg sarà presente anche la presidente Leuthard

SARNEN - Circa 700 persone si sono riunite oggi a Sarnen per festeggiare il 600esimo anniversario della nascita di Nicolao della Flüe. Alla cerimonia ufficiale ha partecipato anche la presidente della Confederazione Doris Leuthard.

La cerimonia dedicata al santo si è svolta in un luogo simbolico per gli abitanti di Obvaldo: il Landenberg, dove dal 1646 al 1998 ogni ultima domenica di aprile si svolgeva la Landsgemeinde.

Durante l'evento si è potuto assistere a un corteo con musica, oltre che a diverse attività culturali nel municipio di Sarnen, nella biblioteca, nel museo di storia e nel convento di St. Andrea. Il tutto è stato poi allietato da un aperitivo in piazza.

«Nicolao della Flüe è stata la persona giusta al momento giusto», ha detto la Leuthard. Ha sempre dato l'esempio di quello che si aspettava dagli altri e in questo modo «è diventato credibile».

Nicolao credeva nella fiducia e lottava contro la diffidenza, ha detto ancora la presidente della Confederazione. La fiducia porta infatti a soluzioni costruttive.

Visto che Nicolao della Flüe è anche patrono delle guardie svizzere del Papa, al giuramento delle nuove reclute - che si terrà il prossimo 6 maggio - Obvaldo sarà presente quale cantone ospite.

Nicolao nacque il 21 marzo 1417 a Flüeli-Ranft, frazione di Sachseln (OW). Il futuro santo dedicò i primi 50 anni della sua vita all'agricoltura e ai suoi dieci figli, ma fu anche membro del Consiglio e del tribunale di Obvaldo.

Nell'autunno 1467 si congedò dalla famiglia e costruì nella gola di Ranft, a poche centinaia di metri da casa sua, una capanna che divenne la sua residenza di eremita e dove visse poi per venti anni in meditazione e penitenza.

Secondo il "Dizionario storico della Svizzera", «è ormai comprovata l'opera di mediazione svolta da Nicolao, pur senza essere presente di persona, nella conclusione della convenzione di Stans» del 1481, che pose fine alla crisi confederale degli anni 1477-81.

Le più note raccomandazioni ai confederati attribuite all'eremita sul piano politico - «non allargate troppo i confini» e «non immischiatevi nelle beghe altrui» - sono tuttora citate nelle controversie dei partiti elvetici riguardo alla neutralità e alla politica estera della Svizzera.

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