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SVIZZERA2016 tosto per l'MPC: «Terrorismo e criminalità economica nel mirino»

05.04.17 - 10:41
Stando al rapporto il ministero pubblico ha promosso 17 accuse. Ha pure emesso 1094 decreti d'accusa, il doppio rispetto al 2015
Keystone
2016 tosto per l'MPC: «Terrorismo e criminalità economica nel mirino»
Stando al rapporto il ministero pubblico ha promosso 17 accuse. Ha pure emesso 1094 decreti d'accusa, il doppio rispetto al 2015

BERNA - La lotta al terrorismo di stampo jihadista ed estesi procedimenti nell'ambito della criminalità economica hanno occupato nel 2016 buona parte delle energie del Ministero pubblico della Confederazione (MPC).

Si è trattato di un anno "molto intenso", ha dichiarato stamane ai media il procuratore generale della Confederazione Michael Lauber.

Stando al rapporto redatto per l'occasione, nell'anno in rassegna il MPC ha promosso 17 accuse, di cui 3 con rito abbreviato. Ha emesso inoltre 1094 decreti d'accusa, ossia il 50% in più rispetto al 2015 (580). Il numero delle inchieste penali pendenti alla fine dell'anno scorso è rimasto stabile (441).

Per quanto attiene al terrorismo, all'inizio del 2016 il Tribunale penale federale (TPF) ha condannato tre cittadini iracheni per partecipazione o sostegno a un'organizzazione criminale e per varie infrazioni alla Legge sugli stranieri. Il MPC li accusava di avere svolto i preparativi di un attacco terroristico in Europa.

In un altro procedimento, un cittadino elvetico di 25 anni è stato dichiarato colpevole di aver violato la legge federale che vieta il sostegno ai gruppi "al-Qaïda" e "Stato islamico", nonché le organizzazioni associate. Il condannato, arrestato mentre era in partenza all'aeroporto di Zurigo, intendeva recarsi in Siria nell'area dei combattimenti.

Terrorismo, necessario inasprimento pene - In questo settore, ha sottolineato il procuratore generale supplente Ruedi Montanari, il MPC ha diretto un gruppo di lavoro istituito dall'Ufficio federale di giustizia (UFG) in cui si prospettano pene più severe per i terroristi e chi li sostiene. La pena dovrebbe salire da 5 a 10 anni.

I giudici, ha ricordato Montanari, dovrebbero inoltre disporre di un margine di manovra più ampio. Il semplice fatto di appartenere a un'organizzazione criminale dovrebbe essere punibile. Una proposta in tal senso è allo studio dei servizi della Consigliera federale Simonetta Sommaruga, responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia. Un progetto di legge dovrebbe essere messo in consultazione la prossima estate.

Criminalità economica sempre più complessa - In relazione alla criminalità di stampo economico, anche nel 2016 gli inquirenti hanno avuto a che fare con procedimenti complessi che hanno assorbito molte risorse, ha commentato Michael Lauber. Tra i casi delicati ancora in corso spiccano gli affari di corruzione "Petrobras/Odebrecht" (Brasile) e la vicenda del fondo malese "1MDB" che ha visto coinvolta anche BSI.

Su tale vicenda, ha spiegato Lauber, il MPC coopera con Paesi come Singapore, Lussemburgo e Stati Uniti, mentre la Malesia ha respinto le richieste di assistenza giudiziaria elvetica. Ciononostante, secondo Lauber vi sono in ogni caso buone possibilità che si giunga a una conclusione dell'inchiesta sulle due banche - accanto a BSI anche Falcon, ndr - coinvolte nella vicenda.

Circa il Credit Suisse, Lauber si è detto sorpreso che le autorità elvetiche non siano state informate delle perquisizioni eseguite in varie filiali europee della seconda banca elvetica per sospetta frode fiscale. Anche in questo caso, tuttavia, il MPC è in contatto con gli inquirenti olandesi all'origine della procedura.

Assistenza giudiziaria, accelerare - Secondo Lauber, in particolare in relazione alla criminalità economica, la giustizia svizzera è sovente sollecitata da autorità inquirenti estere. Per un solo caso, il MPC ha ricevuto 19 richieste di assistenza giudiziaria, ha puntualizzato il procuratore generale della Confederazione. Le attuali pratiche richiedono un considerevole dispendio amministrativo a scapito del perseguimento penale.

Un modo per sgravare il MPC dall'eccesso di burocrazia potrebbe essere l'«assistenza dinamica», ha spiegato Lauber. Si tratta di un meccanismo che consentirebbe di trasmettere informazioni con la garanzia che i documenti non vangano utilizzati quali mezzi di prova, per esempio per la stesura di un atto di accusa. Per Lauber, i dati trasmessi dovrebbero semplicemente far progredire le indagini.

A suo avviso, una simile soluzione dovrebbe tradursi in una netta flessione dei ricorsi che sovente hanno quale unico obiettivo di rallentare la trasmissione di informazioni. Per il MPC, una simile soluzione andrebbe studiata seriamente. Anche in questo caso, il Ministero pubblico collabora a stretto contatto con l'UFG.

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