Un 45enne zurighese è accusato di aver propagandato idee razziste e antisemite. È il primo processo di questo tipo in Svizzera
ZURIGO - Un 45enne zurighese dovrà comparire di fronte al Tribunale cantonale per aver apprezzato alcuni commenti su Facebook, cliccando sul famoso pulsante "Mi piace". Un processo, quello annunciato dal Tages-Anzeiger nella sua edizione di martedì, che rappresenta una novità per la Svizzera.
La vicenda ha avuto inizio nel corso di una discussione online riguardante l’alimentazione vegana e il rispetto degli animali, durante la quale l’imputato ha "approvato" un commento in cui veniva accusata l’associazione animalista "Verein gegen Tierfabriken" e il suo presidente, Erwin Kessler, di razzismo e antisemitismo. Un fantasma che in passato, tra il luglio del 2015 e il marzo del 2016, era già stato associato al numero 1 di VgT, che si era così vista escludere dalla collaborazione con altre associazioni attive a favore della causa animalista.
Una discussione accesa, qualche "mi piace" (otto, ndr.) considerato di troppo, ed ecco che nei confronti del 45enne zurighese Kessler e la sua associazione hanno fatto scattare una denuncia per diffamazione. Secondo il pubblico ministero, l’atto di cliccare sul post ha infatti contribuito a rendere visibile quei contenuti a un numero maggiore di persone «con il solo intento - è spiegato nell’atto d’accusa - di nuocere agli interessi pubblici e privati» della parte lesa.
Nei suoi confronti l’accusa ha chiesto una pena di 80 aliquote giornaliere di 100 franchi, oltre che una multa da 1000 franchi e il rimborso delle spese processuali. La difesa invece chiede la piena assoluzione per il 45enne. Assoluzione che per Kessler, già condannato in passato per discriminazione razziale, rappresenterebbe «una porta aperta nei confronti di chi vuole calunniare senza dover rendere conto» alla giustizia.