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BERNAProtezione minori e adulti: «Bisogna coinvolgere le persone vicine»

29.03.17 - 16:00
Secondo il Consiglio federale, vi sono margini di miglioramento nel nuovo diritto in materia di protezione dei minori e degli adulti
tipress
Protezione minori e adulti: «Bisogna coinvolgere le persone vicine»
Secondo il Consiglio federale, vi sono margini di miglioramento nel nuovo diritto in materia di protezione dei minori e degli adulti

BERNA - Malgrado le critiche, il nuovo diritto in materia di protezione dei minori e degli adulti, in vigore dal 2013, funziona sostanzialmente bene. C'è però un potenziale di miglioramento, in particolare per quel che concerne il coinvolgimento delle cerchie vicine alle persone che si trovano in situazioni difficili. Lo afferma oggi il Consiglio federale.

Ad accendere i riflettori sulle autorità di protezione dei minori e degli adulti era stato soprattutto il dramma della donna di 27 anni che il primo gennaio 2014 uccise i suoi due figli di cinque e due anni a Flaach (ZH). La donna - poi morta suicida in carcere - si era vista togliere la custodia dei figli in seguito all'apertura di un'inchiesta per truffa nei confronti del padre.

Oggi il governo, si legge in un comunicato, ha incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di esaminare come possa essere garantito e migliorato il coinvolgimento delle persone vicine in tutte le fasi della procedura e in tutte le decisioni delle Autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA). Queste persone non vanno infatti sentite soltanto nell'ambito dell'accertamento dei fatti, ma vanno considerate anche come possibili curatrici o in fase di collocamento del minore.

Sebbene sia previsto dal diritto vigente, attualmente infatti le cerchie vicine a una persona in difficoltà a volte non vengono coinvolte affatto o solo parzialmente.

Il DFGP, afferma ancora la nota, dovrà inoltre verificare se la procedura in caso di segnalazioni di esposizione a pericolo vada regolata in modo più preciso, ad esempio mediante il maggiore coinvolgimento di persone vicine, una migliore comunicazione o l'ottimizzazione delle possibilità di ricorso.

Il DFGP procederà agli accertamenti necessari in collaborazione con i Cantoni, le APMA e le cerchie interessate. Se dovesse risultare necessaria una modifica di legge, sarà elaborato un avamprogetto entro la fine del 2018.

Le decisioni odierne del Consiglio federale si basano su un rapporto - approvato oggi - redatto in adempimento a quattro postulati del Parlamento. Nel documento viene precisato che con il nuovo diritto il numero di minori oggetto di misure di protezione è diminuito (in media dell'1,3% all'anno dal 2013).

La quota di adulti è invece aumentata, dell'1% all'anno in media dal 2013. Tale valore è tuttavia inferiore alla crescita della popolazione. Capitolo spese: per il governo "nulla indica che i costi delle singole misure siano aumentati con il nuovo disciplinamento".

Nel rapporto, il Consiglio federale è dunque giunto alla conclusione che, "nonostante le critiche in parte aspre al nuovo sistema, non vi sia necessità di intervento immediato". Del resto, dall'introduzione del diritto in materia di protezione dei minori e degli adulti, i Cantoni, cui compete l'applicazione e l'esecuzione, "migliorano costantemente i processi e appianano le difficoltà incontrate".

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