A Berna sono partiti i primi corsi per imparare a cucinare gli insetti, che dal 1° maggio potranno essere venduti nei negozi
BERNA - «Una manciata di locuste ha lo stesso contenuto proteico di una bistecca di manzo», racconta Andrea Staudacher. La bernese si è posta l’obiettivo di far entrare gli insetti nei piatti (e nelle teste) dei suoi concittadini. «I gamberetti vengono subito associati al cibo. Con le locuste, invece, pochi lo fanno. Ma sono degli animali molto simili».
Muffin e frittura - Richiedono meno mangime, meno acqua, producono meno gas inquinanti e sarebbero anche più sani per il corpo umano, per questo la 28enne è convinta che prestissimo (dal 1° maggio sarà legale la loro commercializzazione) gli insetti si guadagneranno un posto fisso nei menu elvetici. Ed è per questo che Andrea Staudacher ha lanciato un corso di cucina di insetti: si impareranno a lavorare le tarme della farina e cavallette. Con le prime si imparerà a cucinare dei falafel e muffin, con le seconde una fritturina.
Mangiano pane e resti - Le lezioni si tengono nel ristorante della capitale Löscher e non per caso: Kaspar Ramseier nel seminterrato del locale porta avanti il proprio allevamento: «Nutro le tarme con pane raffermo e scarti alimentari». Per il momento la produzione è di due chili a settimana, ma punta di arrivare a tre tonnellate l’anno.
Corsi per tutti - La scorsa settimana si è tenuto il primo corso, riservato esclusivamente a ristoratori e chef. Già il 3 aprile, però, inizieranno anche quelli aperti a tutti, il costo sarà di 80 franchi. E il primo maggio, quando la commercializzazione sarà libera, vi sarà la prima grande cena di insetti.