Girato in Svizzera e Nigeria racconta i lati oscuri della migrazione, per la Sem può funzionare. Amnesty: «Loro sanno già che è un'odissea»
BERNA - La Svizzera non è una terra dell'oro. Ne sa qualcosa Joshua, nigeriano arrivato come illegale nella Confederazione: soldi pochi, problemi con le autorità molti. Qualità della vita? Decisamente bassa.
Joshua però non è una persona reale, è il protagonista di una serie televisiva di 13 episodi co-prodotta da Nigeria e Svizzera che si chiama “Missing Steps” destinata al pubblico africano.
L'obiettivo di questa fiction, per la realizzazione della quale la Segreteria di Stato della migrazione (Sem) ha stanziato 450'000 franchi, è disincentivare la migrazione verso la Svizzera: «Vogliamo mostrare il lato non edulcorato», ha spiegato alla Srf Lukas Rider della Sem, «vivere da sans-papier qui da noi non è affatto bello».
Una trovata che però non piace ad Amnesty International e all'esperta di migrazione Jill Alps secondo la quale «è inutile», perché «chi decide di migrare sa bene – grazie alle storie di parenti e amici – a cosa va incontro». Ma non finisce qui, proprio perché è una campagna chiaramente occidentale: «Rischia di essere inefficace, chi si trova in Africa semplicemente potrebbe non fidarsi».