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BERNAAsilo, 145 revoche a causa di ritorni in patria

22.01.17 - 15:59
Il maggior numero di casi di revoca riguardava iracheni, seguiti da bosniaci, vietnamiti e turchi
Tipress archivio
Asilo, 145 revoche a causa di ritorni in patria
Il maggior numero di casi di revoca riguardava iracheni, seguiti da bosniaci, vietnamiti e turchi

BERNA - Nel 2016 la Segreteria di stato della migrazione (SEM) ha revocato in 145 casi l'asilo in Svizzera a rifugiati riconosciuti perché si erano recati temporaneamente in visita in patria.

Una portavoce della SEM ha confermato oggi la cifra riportata dalla "SonntagsZeitung". Il maggior numero di casi di revoca riguardava iracheni (36), seguiti da bosniaci (25), vietnamiti (17) e turchi (9). Gli eritrei - di cui si è spesso parlato a questo riguardo negli ultimi tempi - figurano al quinto posto, con sei casi.

Nel 2015 i casi di revoca dello status di rifugiato a causa di temporanei ritorni in patria erano stati in tutto 189, contro le 106 del 2014. Oggetto del provvedimento erano stati principalmente iracheni (63), seguiti da vietnamiti (21), bosniaci (20), turchi (17), tunisini (14) ed eritrei (7), aveva indicato il 4 luglio 2016 la SEM confermando l'informazione pubblicata il giorno prima dalla "NZZ am Sonntag".

La Segreteria aveva allora specificato che la statistica in questione non comprende solo le persone recatesi effettivamente nel paese d'origine ma anche quelle postesi in altro modo sotto la sua "protezione", per esempio per aver chiesto un passaporto nell'ambasciata in Svizzera.

Casi di eritrei più difficili da provare - I viaggi in patria di asseriti profughi hanno sollevato a più riprese discussioni in parlamento e fuori, soprattutto per quanto riguarda gli eritrei.

A questo proposito la "SonntagsZeitung" fa notare come i viaggi di eritrei siano particolarmente difficili da provare perché non ci sono voli diretti dalla Svizzera per il paese africano. Inoltre gli eritrei, secondo fonti citate dal domenicale zurighese, raramente prendono l'aereo a Zurigo ma vanno in treno a Milano e da lì volano con la Egypt Air veso l'Eritrea o il confinante Sudan.

In Svizzera da molti anni - Gran parte dei rifugiati che rientrano nella patria d'origine vive in Svizzera da diversi anni, aveva rilevato Consiglio federale lo scorso dicembre nella risposta a una interpellanza della consigliera nazionale zurighese dell'UDC Barbara Steinemann.

A suo avviso, non si può tuttavia concludere facilmente, in questi casi, che al momento della richiesta d'asilo le persone in questione non fossero davvero perseguitate nel loro paese. Secondo il governo bisogna tenere conto del fatto che nel frattempo la situazione può essere notevolmente migliorata. La revoca dell'asilo non comporta automaticamente quella del permesso di dimora.

Adeguamento previsto - La scorso giugno il Consiglio federale, fra una serie di adeguamenti alla legge federale sugli stranieri, ha proposto anche un consolidamento del divieto per i rifugiati di recarsi nel loro Stato d'origine o di provenienza, inserendo esplicitamente questa regola nella legge. In presenza di un sospetto fondato che un rifugiato intenda eludere il divieto, la SEM potrà inoltre pronunciare un'interdizione di recarsi in altri Stati, per esempio in Paesi limitrofi o di transito.

Tra le disposizioni proposte v'è anche l'inversione dell'onere della prova: la legge parte dal principio che i rifugiati che si recano nel proprio Stato d'origine e di provenienza domandano volontariamente la protezione di tale Stato. In questo caso, sarà immediatamente avviata una procedura di revoca della qualità di rifugiato.

Aumentano i voli per i rimpatri - L'anno scorso sono stati organizzati 67 voli per applicare decisioni di rimpatrio forzato riguardanti 341 persone, ha indicato una portavoce della Segreteria di stato della migrazione (SEM) confermando una notizia pubblicata dalla Zentralschweiz am Sonntag.

Nel 2015 vi erano stati 45 voli e 228 persone, l'anno prima 41 voli e 252 persone, mentre negli anni 2011-2013 i voli erano stati sempre meno di 40 e le persone meno di 200.

Stando alla SEM l'aumento registrato nel 2016 è dovuto al fatto che Berna partecipa maggiormente a voli organizzati dall'Ue. Normalmente coloro che non hanno diritto di dimora in Svizzera lasciano il paese volontariamente o con accompagnamento su un volo di linea. Il ricorso a voli speciali avviene solo come ultima ratio.


 
 

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