Secondo l'AES offrono dei punti di riferimento alla politica, agli addetti ai lavori e a tutti coloro che devono prendere le decisioni opportune e preparare al meglio il futuro energetico del Paese
BERNA - L'Associazione delle aziende elettriche svizzere (AES) ha presentato oggi a Berna il suo progetto "Universi energetici", in cui descrive diversi scenari - tutti estremi, ma tutti plausibili - di quello che potrebbe essere il futuro del Paese in fatto di approvvigionamento.
Viste le numerose incertezze che gravano sull'evoluzione della tecnologia, ma anche sull'economia e sulla politica - secondo l'AES - questi modelli permettono di avere una visione d'insieme basata sull'energia globale. Essi offrono dei punti di riferimento alla politica, agli addetti ai lavori e a tutti coloro che devono prendere le decisioni opportune e preparare al meglio il futuro energetico del Paese.
«Non possiamo predire il futuro, ma dobbiamo attrezzarci; per questo è primordiale beneficiare di una visione di insieme», hanno spiegato in una conferenza stampa il direttore di AES Michael Frank e Stefan Muster, economista presso l'associazione.
Quest'ultima ritiene che lo scenario più plausibile entro il 2035 vedrà l'energia idrica continuare a dominare. I dispositivi di stoccaggio decentralizzati e i consumi aumenteranno; le reti energetiche coopereranno strettamente e il gas guadagnerà terreno; la Svizzera dovrà continuare a importare molta elettricità e la digitalizzazione si andrà ampliando. Questa tendenza sarà verificata e aggiornata ogni anno, precisa l'AES, che ha elaborato quattro modelli.
Nel primo ("Trust World"), l'approvvigionamento centralizzato è indicato come una carta vincente: i Paesi europei e la Svizzera si isolano sempre più nel campo dell'energia; le centrali idroelettriche e le nuove a gas dominano, mentre la digitalizzazione è poco sviluppata.
Nel secondo modello ("Trade World"), l'energia è prodotta in Europa dove costa di meno. Non essendo sovvenzionate, le energie rinnovabili ristagnano, i grandi impianti centralizzati si impongono e la digitalizzazione perde importanza.
Nel terzo ("Local World") si prevede che l'energia sia prodotta e scambiata su scala nazionale: lo Stato incoraggia l'approvvigionamento decentralizzato e il consumo "pulito"; elettricità, gas e riscaldamento a distanza cooperano strettamente e tutto questo modello poggia su di un'economia digitalizzata.
Infine, l'ultima visione ("Smart World") immagina le energie rinnovabili e i dispositivi di stoccaggio diventare redditizi grazie al progresso tecnologico. L'approvvigionamento e il consumo sono decentralizzati e flessibili; la Svizzera è fortemente connessa con l'Europa, l'energia viene prodotta nei siti ritenuti più efficaci.
Con questo progetto di "Universi energetici" l'AES compie un passo ulteriore verso il futuro, ha concluso Michael Frank.