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SVIZZERACancellare completamente i dati? È difficile. Così loro li frantumano

09.11.16 - 09:20
Una startup di Pratteln riduce i supporti di memoria in polvere: «Sappiamo di dati rubati da smartphone e hard disk che erano stati buttati via»
Cancellare completamente i dati? È difficile. Così loro li frantumano
Una startup di Pratteln riduce i supporti di memoria in polvere: «Sappiamo di dati rubati da smartphone e hard disk che erano stati buttati via»

PRATTELN - «Niente viene cancellato davvero», mette in guardia Andreas Heller, Ceo della società SafeRec di Pratteln. Soprattutto se quello che si vuole cancellare sono dei dati. Gli stessi, infatti, rimangono leggibili fino a quando lo spazio che hanno lasciato libero su un dispositivo non viene sovrascritto con altri dati. Persino dopo una formattazione quello che si voleva far sparire è recuperabile. Si tratta di una grande fortuna nel caso in cui si cancelli qualcosa per sbaglio, ma diventa una maledizione quando si devono buttare via vecchi supporti di memoria.

«Sappiamo di casi di dati rubati da smartphone e hard disk che erano stati buttati via», assicura Heller. In un caso, è stata l’intera banca dati dei clienti di un imprenditore a finire in mani sbagliate. I clienti sono stati contattati da persone che intendevano truffarli.

Insieme alla moglie Nicole, Heller ha così fondato un’azienda che assicura una distruzione sicura dei dati. La coppia ha potuto realizzare l’idea in collaborazione con la Posta svizzera e, ora, frantuma vecchi supporti di memoria per mezzo di una macchina da 2,5 tonnellate in un centro logistico della Posta a Pratteln.

Per le grandi aziende, spiega Heller, la cancellazione dei dati non è un problema. Le piccole e medie imprese e i privati, invece, continuano a cadere nella trappola di gettare i supporti di memoria ancora funzionanti nei centri di raccolta per i rifiuti elettronici. «Molti non sanno che i dati sui supporti di memoria sono ancora leggibili ─ spiega Heller ─. Per un ambulatorio medico che gestisce informazioni riservate dei pazienti questo può essere fatale».

 

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