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Una donna prende un gatto da un rifugio. Dopo un po' il micio rivela delle turbe. Nessuno vuole fornire dettagli sul passato dell'animale
SARNEN - Un'amante dei gatti obvaldese, dopo la morte del suo amato felino, ha deciso di adottare da un rifugio un nuovo amico a quattro zampe. «Quando ho visto Mikesch, è stato amore a prima vista», racconta la donna. Il micio, come fosse un cagnolino, è infatti corso incontro alla donna.
Poi, però, è successo qualcosa che ha fatto preoccupare la nuova proprietaria: «Dopo poche settimane Mikesch è improvvisamente scomparso». Sono quindi iniziate le ricerche del gatto sparito. Che si è fatto rivedere dopo un paio di giorno, molto spaventato e senza appetito.
Per conoscere la storia del gatto, la proprietaria ha chiesto informazioni al rifugio. «Volevo qualche dato per capire come comportarmi con lui». Ma al rifugio non hanno potuto rispondere perché il gatto era stato precedente confiscato dal veterinario cantonale.
La tenutaria ha ricevuto da un'amica il consiglio di chiedere al veterinario cantonale competente, Andreas Ewy, informazioni riguardanti gli antefatti sul gatto.
Ulteriori informazioni sul passato degli animali domestici sono importanti - Contattato, il veterinario cantonale ha spiegato di non potere dare informazione sui precedenti proprietari di gatti per motivi di privacy. «Quando effettuiamo un controllo sui proprietari di animali domestici, abbiamo bisogno di capire quale sia l'atteggiamento che adottano nei confronti del loro animale e decidere per un'eventuale confisca». Nonostante questo, lo stesso veterinario ha ammesso che sarebbe importante, per il nuovo proprietario, avere qualche informazione in più circa l'animale preso da un rifugio. Ma queste informazioni possono essere date solo se l'animale non è stato confiscato, ma consegnato liberamente dai precedenti proprietari.
L'avvocato degli animali, Christine Künzli spiega che la legge sulla privacy protegge i dati personali. Non è quindi consentito sapere chi sia il precedente proprietario, o dove abiti. «Informazioni sulla precedente collocazione possono essere importanti per la riuscita del nuovo affido. ma non devono permettere di trarre conclusioni circa il precedente detentore».
