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ITALIA / SVIZZERAMaxifrode fiscale, Credit Suisse pronta a versare 100 milioni di euro

18.10.16 - 18:37
L'inchiesta riguarda una presunta maxifrode fiscale che sarebbe stata realizzata attraverso false polizze assicurative
Maxifrode fiscale, Credit Suisse pronta a versare 100 milioni di euro
L'inchiesta riguarda una presunta maxifrode fiscale che sarebbe stata realizzata attraverso false polizze assicurative

MILANO - Credit Suisse, indagato a Milano per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti nell'ambito di un'inchiesta su una presunta maxifrode fiscale che sarebbe stata realizzata attraverso false polizze assicurative, sarebbe pronto a versare all'Agenzia delle entrate circa 100 milioni di euro (circa 110 milioni di franchi) per chiudere il contenzioso tributario.

Contenzioso seguito all'accertamento fiscale che ha dato il via anche all'inchiesta penale, coordinata dal procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco e dai pubblici ministeri (pm) Gaetano Ruta e Antonio Pastore.

La notizia, anticipata dal sito de Il Sole 24 Ore, è stata confermata all'agenzia di stampa italiana Ansa da fonti qualificate. L'indagine penale, intanto, dopo complesse verifiche su 13'000-14'000 persone che avrebbero trasferito su conti esteri circa 14 miliardi di euro, si avvia verso la chiusura.

Dopo l'accordo tra la banca elvetica (il contenzioso riguarda l'istituto con sede a Zurigo e non Credit Suisse Italia) e il fisco italiano, non ancora formalizzato ma che pare in dirittura d'arrivo, per il versamento da parte dell'istituto di credito di 100 milioni di euro sul fronte tributario, gli inquirenti notificheranno, sul fronte penale, l'avviso di conclusione delle indagini.

Da quasi due anni, infatti, i magistrati milanesi e il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza (Gdf) stanno indagando su una serie di operazioni effettuate tra il Liechtenstein e le isole Bermuda in relazione alla presunte false polizze assicurative. Polizze che, secondo l'accusa, sarebbero state soltanto un escamotage studiato da funzionari di Credit Suisse per consentire a clienti italiani di portare denaro oltre il confine e nasconderlo all'erario.

Gli inquirenti nel corso delle indagini hanno ipotizzato i reati di frode fiscale, ostacolo all'attività di vigilanza, riciclaggio e abusivismo finanziario, mentre il gruppo bancario è indagato per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, del 2001. L'indagine era scattata a metà dicembre 2014 con una serie di acquisizioni di documenti e sequestri di carte. Un blitz nel quale gli investigatori avrebbero rintracciato, tra le altre cose, anche una sorta di manuale aziendale con istruzioni ai funzionari per aggirare i controlli.

ats ansa

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