Cerca e trova immobili

GINEVRAAllarme bomba: «È stato solo uno scherzo»

18.10.16 - 14:10
L’autore dell’allerta che ha provocato il caos all’aeroporto di Ginevra spiega il suo gesto, che gli costerà 6 mesi di prigione
Allarme bomba: «È stato solo uno scherzo»
L’autore dell’allerta che ha provocato il caos all’aeroporto di Ginevra spiega il suo gesto, che gli costerà 6 mesi di prigione

GINEVRA - Leggendo la sua testimonianza pare abbastanza chiaro che l’uomo che lo scorso giovedì ha gettato nel caos all’aeroporto di Ginevra-Cointrin con un falso allarme bomba, non abbia ben compreso le conseguenze delle sue azioni.

Con la sua falsa allerta l’uomo aveva provocato l’evacuazione di 116 passeggeri, la cancellazione del volo e la mobilitazione di decine di poliziotti e pompieri. La “bravata” gli è pure valsa una condanna a 6 mesi di carcere.

Il pensiero a Delhi - Ma dall’intervista rilasciata dall’uomo a “Le Matin”, tutto questo non traspare. Il 39enne indiano residente in Svizzera non si rende conto della gravità dei suoi gesti. Lui voleva solo raggiungere la propria famiglia a Delhi. Ma la mattina della partenza, mercoledì 12 ottobre, il suo appartamento viene scassinato dai soliti ignoti. «Ho telefonato per annullare il volo» precisa G. al quotidiano romando. Convinto di avere un posto riservato per il giorno dopo.

«Lancia un allarme bomba» - Ma questo cambio di programma ha delle conseguenze economiche. E il giorno dopo, al check-in della compagnia aerea, gli vengono chiesti 945 franchi di supplemento. L’uomo non ci sta. Spiega al personale di volo che il biglietto del giorno prima era stato semplicemente sostituito. L’hostess di terra lo fa quindi pazientare. E l’uomo, irritato, decide di calmarsi fumandosi una sigaretta all’esterno. Ma la nicotina non lo calma, e anzi, accentua il suo timore di perdere il volo. «Ho confidato a due donne che dovevo prendere quell’aereo, costi quel che costi. Allora loro mi hanno detto: “Non ti resta che dire che c’è una bomba a bordo”».

«Idea geniale» - Il 39enne trova l’idea geniale. E la mette in pratica. «Sono andato dall’impiegata della compagnia e le ho detto che pensavo ci fosse una bomba sull’aereo. Lei non ha detto una parola. Ma si è allontanata immediatamente. Esco di nuovo, a fumare l’ennesima sigaretta, e al mio ritorno vengo bloccato dalla polizia».  L’uomo, incredibilmente ignaro della gravità del suo gesto, aggiunge di «aver trovato simpatici gli agenti» che l’hanno preso in custodia. «Mi hanno offerto un caffé e un panino».

Ma la gentilezza delle autorità finisce lì. L’uomo viene condannato a 6 mesi di prigione, anche se lui non si capacita della «severità» della sanzione. «In fondo, era solo uno scherzo».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE