PORT-AU-PRINCE - A ottobre, “Matthew” si è scagliato sopra Haiti con venti fino a 230 km orari. Il violento uragano ha distrutto case, infrastrutture, raccolti, boschi e ucciso il bestiame. L’entità dei danni non è ancora chiara con esattezza. Si parla di più di 1’000 morti e di 60’000 persone senza una casa. Secondo l’Organizzazione umanitaria delle Nazioni Unite (OCHA), oltre 1,4 milioni di persone hanno bisogno di aiuto.
Acqua potabile e sementi - Helvetas, presente nel paese più povero dell’America latina da oltre trenta anni con progetti di sviluppo nelle regioni remote, ha messo a disposizione 250mila franchi per l'acqua potabile e la prevenzione del colera.
«Con misure di sostegno mirate, vogliamo evitare lo scoppio di una epidemia di colera», spiega Swan Fauveaud, direttore di paese di Helvetas a Haiti. «Per permettere alle persone di coltivare di nuovo i loro campi, Helvetas distribuisce anche utensili e sementi».
La ricostruzione genera reddito - Helvetas pianifica già la ricostruzione: i pendii instabili devono essere fissati con dei terrazzamenti per evitare nuovi crolli. Allo stesso tempo, Helvetas ripara le strade di accesso. Per queste attività vengono impiegati i residenti delle aree di progetto (“cash for work”). «Per Helvetas è importante che siano gli stessi abitanti a prendere in mano la ricostruzione», dice Fauveaud. Con il loro guadagno possono acquistare beni di prima necessità.
Per ulteriori informazioni sul lavoro di Helvetas a Haiti:
https://www.helvetas.ch/it/attivita/paesi_di_progetto/haiti.cfm