Un 22enne è arrivato fino al Tribunale federale per raggiungere il suo scopo. Ha fallito e dovrà pagare 2’000 franchi di spese processuali
LOSANNA - È andata male a uno studente dell’Università di San Gallo che chiedeva al padre, divorziato dalla madre, di pagargli un appartamento vicino all’ateneo perché non voleva fare il pendolare né da casa della madre né da quella della padre, rispettivamente a circa 5 e 20 chilometri di distanza. Arrivato fino al Tribunale federale, il giovane si è sentito ribadire quanto decretato nei precedenti gradi di giudizio: se può fare il pendolare da casa dei suoi, non ha alcun diritto a un alloggio pagato a San Gallo.
Come riporta la Thurgauer Zeitung, due anni fa lo studente, ora 22enne, ha chiesto che il padre gli versasse circa 2mila franchi mensili per permettergli di lasciare la casa dove viveva con la madre e trasferirsi in città in un appartamento suo. Il Tribunale di Arbon aveva invece fissato il mantenimento a “soli” 530 franchi al mese fino alla fine degli studi. Il tribunale d’appello aveva confermato il giudizio: non avrebbe fatto gravare ulteriori costi sul padre. Il giovane avrebbe potuto vivere dalla madre a Wittenbach (a 5 km ossia una ventina di minuti dall’università coi mezzi) o a Romanshorn (TG) dal padre (a circa 40 minuti).
Ora il Tribunale federale ha definitivamente smontato i suoi piani, pizzicandolo anche per aver sostenuto che da Romanshorn avrebbe avuto «78 minuti» di viaggio in più al giorno rispetto a Wittenbach (sono circa 32): «A parte il fatto che il ragionamento alla base delle sue affermazioni non è comprensibile, è chiaro che non si tratta di due tragitti perfettamente identici, ma fare il pendolare verso l’università dall’uno o dall’altro è ragionevole». Mon Repos ha inoltre condannato lo studente al pagamento di 2’000 franchi per le spese processuali.