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ZURIGO«Parlare può salvare» dal suicidio sui binari

09.09.16 - 10:30
Le FFS e il Cantone di Zurigo lanciano una campagna nazionale
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«Parlare può salvare» dal suicidio sui binari
Le FFS e il Cantone di Zurigo lanciano una campagna nazionale

ZURIGO - «Parlare può salvare»: è il motto della campagna nazionale di prevenzione dei suicidi lanciata oggi dalle FFS. In media ogni anno sono 112 le persone che si tolgono la vita buttandosi sotto un treno in Svizzera.

Negli ultimi dieci anni il numero dei suicidi sulle tratte ferroviarie è lentamente ma costantemente aumentato. Nel 2015 ha riguardato 126 persone, hanno affermato le FFS in occasione di una conferenza stampa a Zurigo. Le ferrovie sono confrontate mediamente ogni tre giorni con questo problema, senza contare i casi che conducono a feriti gravi.

«Parlare può salvare» - L'obiettivo della nuova campagna - della durata di tre anni - è incoraggiare il dialogo in merito ai pensieri suicidi e il ricorso alle offerte d'aiuto disponibili superando i tabù, ha precisato l'ex regia federale. Già solo l'esternazione delle fantasie suicide può infatti fornire grande sollievo.

Il sito internet www.parlare-puo-salvare.ch offre informazioni, istruzioni su come discutere del problema e alcuni contatti. Oltre ai familiari e ai superstiti anche i dipendenti e i passeggeri sono spesso confrontati con situazioni difficili da accettare. Sulla pagina web sono a disposizione anche dei consigli su come i media possono informare dei casi di suicidio evitando di fomentare la pratica.

Ampi programmi di prevenzione - «Tutta l'azienda è particolarmente coinvolta da questo argomento», ha affermato durante la conferenza il membro della Direzione del Gruppo FFS Kathrin Amacker. Per questo motivo dal 2012 l'ex regia federale si impegna sempre più per la prevenzione piuttosto che per la risoluzione delle situazioni. «Vogliamo che il numero dei suicidi sui binari si riduca», ha precisato Amacker. Entro la fine del 2016, 10'000 dipendenti delle ferrovie saranno formati per riconoscere più facilmente i soggetti a rischio e agire in modo adeguato.

Le FFS stanno inoltre collaborando con alcune strutture e università per mettere a punto nuove tecnologie d'individuazione rapida delle persone a rischio di suicidio. Attualmente si sta valutando l'installazione di telecamere ad alta definizione sulle locomotive. Queste servirebbero a riconoscere precocemente movimenti vicini a binari. «Prima che se ne possa accorgere il macchinista», ha spiegato Amacker. Quindi, un segnale gli notificherebbe di frenare. Le riprese sarebbero inoltre utili anche in caso di suicidio, ad esempio per le indagini di polizia. Tuttavia, secondo le FFS, il progetto non ancora maturo.

Un'altra misura di prevenzione consiste nell'evitare l'emulazione. Con il prossimo cambio di orario a dicembre le FFS cambieranno anche le modalità di comunicazione degli avvisi ai clienti: gli "incidenti di persona" saranno segnalati solo nei treni o alle stazioni coinvolte.

La campagna delle FFS e del Canton Zurigo è promossa principalmente online e sui media e viene coordinata dal dipartimento di Prevenzione e promozione della salute dell'Università di Zurigo e sostenuta da l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), il Telefono Amico, la Federazione Svizzera delle Psicologhe e degli Psicologi (FSP), il Sindacato del personale dei trasporti (SEV) e la società ferroviaria BLS.

Le FFS ricordano inoltre che il numero del Telefono amico (143) e quello per bambini e ragazzi offerto da Pro Juventute (147) sono a disposizione delle persone in difficoltà 24 ore su 24.

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