La domanda di Carla del Ponte: «Fra trent'anni saremo ancora fieri delle scelte che prendiamo oggi?»
LUCERNA/BERNA - Fra trent'anni, saremo fieri delle scelte che prendiamo oggi? E' la domanda che si è posta l'ex procuratrice federale Carla del Ponte parlando oggi sul Grütli. E' stata la prima volta che una personalità ticinese si è espressa ufficialmente sul mitico praticello.
In un intervento sviluppato in tre lingue la del Ponte si è detta fiera "di provenire, e a volte di rappresentare, una nazione che frequentemente viene vista come un piccolo paese florido ma capace di grandi visioni". Visioni che nel corso della storia millenaria sono sfociate in azioni concrete. Ad esempio: la fondazione della Croce Rossa, il nuovo traforo del Gottardo e la recentissima circumnavigazione della terra con il Solar Impulse.
Queste realizzazioni - ha proseguito - hanno messo la Svizzera al centro dell'attenzione mondiale grazie ad opere capaci di accorciare le distanze tra culture e luoghi diversi. "Fra trent'anni saremo fieri delle scelte che prendiamo oggi?", si è chiesta la ticinese. "Saremo ancora visti come un piccolo paese capace di realizzare grandi visioni?". Sono domande alle quali "è impossibile rispondere ora", in un'epoca con i cambiamenti sempre più rapidi e dirompenti come la nostra.
Dobbiamo mantenere la nostra indipendenza e la nostra diversità, senza timori, poiché la paura - ha proseguito - è cattiva consigliera e può farci cadere nella chiusura e nell'isolamento che, in un mondo globalizzato sarebbe perdente. "Andiamo avanti tranquilli nel confronto di opinioni divergenti sia in casa come all'estero e fatto salvo un dialogo fra le parti che deve rimanere genuino, continuo e mai distruttivo, assieme troveremo le buone soluzioni alle sfide di questo faticoso e burrascoso ma quanto stimolante inizio di millennio".
ats