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Un'assicurazione obbligatoria per i denti? È quanto vogliono fare alcuni deputati a Ginevra. Sei d'accordo?
GINEVRA - Per mancanza di soldi, pigrizia o paura dei ferri sono molte le persone che non vanno dal dentista nemmeno quella volta all’anno, giusto per essere sicuri che sia tutto in ordine. Per questo a Ginevra alcuni deputati del gruppo Ensemble à Gauche (EàG) e del Ps si sono mossi per gettare le basi di un’assicurazione pubblica dove finirebbe l’1% del salario. Il progetto di legge è stato sottoposto al Gran Consiglio a inizio febbraio.
Nel 2007 il 35% degli svizzeri non è andato dal dentista e per molti è stato l’investimento finanziario troppo oneroso che li ha spinti a rinunciare. “Una mappa della povertà nelle città può essere realizzata guardando il numero di carie rilevate”, ha spiegato al 20 minutes il consigliere di Stato a capo della Sanità, Mauro Poggia. In media solo il 10% dei costi dentali è rimborsato. Il resto è carico delle famiglie.
Il progetto - Per rimediare a questa situazione, il gruppo che vede uniti alcuni deputati dell’Ensemble à Gauche (EàG) e del Ps reclama la creazione di un’assicurazione pubblica obbligatoria in grado, si legge nel testo, di “garantire la salute orale della popolazione”. Una soluzione testata attualmente nel canton Vaud e Neuchâtel che “sarebbe finanziata trattenendo l’1% dal salario, quota ripartita equamente tra datore di lavoro e impiegato”, specifica Jean Batou (EàG), autore del progetto di legge. Le cure di quanti non versano i contributi Avs saranno prese a carico dallo Stato, per un ammontare non ben precisato che in ogni caso si aggirerebbe attorno a una decina di milioni di franchi.
La soluzione permetterebbe di “coprire l’insieme delle cure di base, compreso i costi legati alla prevenzione, ai controlli annuali e alle cure d’ortodonzia”, nessun rimborso, per contro, nel caso di interventi puramente estetici. "È un’idea che fornisce materiale sul quale riflettere”, riconosce il consigliere di Stato Mauro Poggia che si dice disposto a discuterne. “Ma non possiamo fare astrazione dal contesto economico attuale. Occorre chiedersi quanto lontano ci si può spingere per un costo accettabile”.
Professionisti scettici - Dal canto loro, i professionisti sono più scettici. Da una parte perché “le esperienze all’estero hanno dimostrato che il 5% delle persone rinuncia in ogni caso a farsi curare ; quindi perché creare una cassa pubblica solo per l’85% della popolazione?”, chiede il presidente dell’Associazione medici dentisti di Ginevra, Martine Riesen. “Converrebbe di più far evolvere la situazione attuale per prendersi carico di chi non va dal dentista perché non può sostenerlo dal punto di vista economico. Parallelamente bisognerebbe diffondere il concetto di prevenzione in quelle fasce della popolazione che per cultura non vanno dal dentista”.
Un secondo motivo di scetticismo è legato invece a spese non prevedibili. “Un’assicurazione obbligatoria genererebbe dei costi supplementari sconosciuti e potenzialmente incontrollabili”, mette infatti in guardia Riesen. Attualmente gli svizzeri spendono in media 450 franchi per il dentista. A questo bisognerebbe allora aggiungere il costo del funzionamento della struttura pubblica che si occupa dell’assicurazione e della rete di cliniche coinvolte. Senza contare che il ricorso alle cure dovrebbe crescere. Alla fine quell’1% è destinato gioco forza a aumentare, cosa che finirebbe per pesare ancora di più sulla classe media dei lavoratori”.
