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SVIZZERACanone: nessun rimborso dell'IVA

20.08.15 - 11:07
Lo ha stabilito l'Ufficio federale delle comunicazioni. "Una modifica della prassi è valida solo a partire dalla sentenza, per questo l'IVA non verrà restituita"
Canone: nessun rimborso dell'IVA
Lo ha stabilito l'Ufficio federale delle comunicazioni. "Una modifica della prassi è valida solo a partire dalla sentenza, per questo l'IVA non verrà restituita"

BERNA - L'IVA pagata sul canone di ricezione radiotelevisivo non sarà rimborsata retroattivamente. Lo ha stabilito l'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) analizzando gli effetti della decisione del Tribunale federale (TF), secondo cui da aprile sul canone non va più pagata l'imposta.

Da quanto il TF, il 13 aprile 2015, ha preso questa decisione, le fatture sono state emesse senza imposta sul valore aggiunto (IVA). La Corte di Losanna aveva però lasciato in sospeso la questione del rimborso, si legge in un comunicato odierno dell'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM).

Per garantire la certezza del diritto - continua la nota - una modifica della prassi è valida solo a partire dalla sentenza. Proprio per questo l'IVA versata prima di aprile non verrà restituita. Fino ad allora non vi erano infatti motivi per non riscuoterla.

Il prelievo dell'IVA sul canone di ricezione radiotelevisivo risale al 1995. La questione è stata sollevata per la prima volta proprio nel quadro del procedimento che è sfociato nella sentenza del TF. Inizialmente, il Tribunale amministrativo federale (TAF), aveva confermato l'obbligo di pagamento dell'imposta.

Reazioni e possibili sviluppi - Le organizzazioni di difesa dei consumatori non sembrano però intenzionate a stare a guardare. La svizzerotedesca Stiftung für Konsumentenschutz (SKS) ha comunicato oggi che sta valutando di chiedere al TAF di far rimborsare l'IVA pagata negli anni in cui è stata incassata senza basi legali. Circa 4'000 persone hanno già depositato le fatture della Billag presso l'associazione, in modo da procedere ad un'azione comune.

La questione è interessante anche da un punto di vista politico. Esiste infatti una mozione della consigliera nazionale Sylvia Flückiger (UDC/AG), anche questa volta ad ottenere un rimborso retroattivo dell'imposta.

Il Consiglio federale ha respinto la richiesta - che riguarda un totale di 153 milioni di franchi incassati - poiché la sentenza andrebbe applicata solo alle persone che hanno sporto denuncia. Le Camere si devono però ancora esprimere sul tema, e potrebbero quindi rilanciare il dibattito.

La sentenza del TF - Il caso era giunto al TF in seguito ad una denuncia di un privato cittadino bernese. Dopo la decisione è stata abolita l'IVA del 2,5% sul canone, portando l'importo della fattura Billag da 462,40 franchi a 451,10 franchi. In maggio, l'UFCOM ha assicurato che chi aveva già pagato per il periodo a partire da aprile sarebbe stato rimborsato.

La Corte di Losanna era giunta alla conclusione che il canone di ricezione non è una prestazione fornita dalla Confederazione, bensì una tassa riscossa dall'autorità governativa. Pertanto viene a mancare la caratteristica per essere assoggettati all'IVA.

Il TF si era basato sullo sviluppo avvenuto nel settore radiotelevisivo. In passato l'ambito delle poste e dei telegrafi era di competenza dalla Confederazione e l'esercizio di apparecchi radiofonici e televisivi sottostava all'obbligo di concessione. Il controvalore della tassa consisteva nella possibilità di ricevere le trasmissioni.

Al giorno d'oggi invece, considerato che il diritto alla ricezione ai sensi della Costituzione e della legge è aperto a tutti, questo non può più essere considerato una "regalia statale" conferita dalla Confederazione.

 

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