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SVIZZERAL'Associazione per un'agricoltura produttiva: "Cambiare rotta nel 2018"

27.07.15 - 12:51
L'Associazione per un'agricoltura produttiva: "Cambiare rotta nel 2018"

BERNA - L'Associazione per un'agricoltura produttiva (VPL), uno dei più virulenti oppositori della Politica agricola 2014-2017 (PA 14-17), è scesa oggi in campo per tentare di modificarne il corso a partire dal 2018, contrariamente agli auspici del Consiglio federale. La VPL si appresta a inoltrare varie proposte in parlamento con cui chiede tra l'altro freni al libero scambio.

"Tutti gli accordi di libero scambio con un capitolo dedicato all'agricoltura vanno sottoposti a referendum facoltativo", chiede uno dei testi presentati dal presidente della VPL nonché consigliere nazionale Rudolf Joder (UDC/BE) in una conferenza stampa a Berna.

Stando al discorso scritto di Joder, il Consiglio federale, accanto all'Unione europea (Ue), attualmente sta pianificando accordi di libero scambio con sette Stati. Un pericolo per l'agricoltura elvetica, che per la VPL va combattuto con l'introduzione di barriere all'importazione di generi alimentari, in modo da poter garantire un livello di autoapprovvigionamento sufficiente della Svizzera.

Stando a Joder una misura di protezione doganale non ha nulla di scioccante in un contesto in cui il libero mercato e la concorrenza valgono solo a parole: il consigliere nazionale ha ricordato che ogni anno a livello planetario le sovvenzioni all'agricoltura ammontano a oltre 600 miliardi di dollari.

L'Associazione vuole inoltre rafforzare il ruolo del parlamento nella definizione della politica agricola, a suo avviso oggi troppo controllata dall'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG), dal Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) e dal Consiglio federale. La VPL chiederà dunque che condizioni e procedure per l'ottenimento dei pagamenti diretti siano definite nella legge e non più solo a livello di ordinanza. In un altro testo l'organizzazione auspica che alle Camere sia conferito il diritto di veto sulle ordinanze di esecuzione del Consiglio federale e dell'UFAG.

I granconsiglieri bernesi Thomas Knutti e Martin Schlup, entrambi membri dell'UDC, hanno denunciato i tagli negli aiuti ai contadini. Per Knutti nel solo canton Berna con la PA 14-17 sono andati persi 20 milioni di franchi di sussidi diretti. "D'altra parte per la conservazione di una specie di farfalla ogni anno vengono spesi 42'000 franchi, come se non avessimo altri problemi", ha affermato, stando al discorso scritto.

Schlup ha denunciato il fatto che l'agricoltura è uno dei pochi settori in cui le uscite della Confederazione negli ultimi dieci anni non sono cresciute e ora, per la seconda volta in poco tempo, si profilano risparmi.

La filosofia di fondo che guida gli atti parlamentari della VPL è l'iniziativa popolare "Per la sicurezza alimentare" dell'Unione svizzera dei contadini (USC), che Joder senza sorpresa oggi è tornato a difendere a spada tratta.

L'iniziativa dell'USC, formalmente riuscita lo scorso agosto con 147'812 firme valide raccolte in soli sei mesi, è nata come reazione alla PA 14-17 votata dal parlamento e chiede alla Confederazione di rafforzare l'approvvigionamento della popolazione con derrate alimentari provenienti da una produzione indigena sostenibile. A tale scopo, le autorità federali devono in particolare adottare provvedimenti efficaci contro la perdita di terreni coltivabili.

Tra i principali promotori del testo vi era il cosiddetto Gruppo Joder/Graber, che in gennaio si è dato una nuova organizzazione fondando la VPL. Samuel Graber, membro della direzione della VPL, è granconsigliere (UDC/BE). Oggi il deputato cantonale se l'è presa in particolare contro l'abolizione dei contributi per capi di bestiame che, a suo dire, minacciano l'esistenza dell'economia alpestre.

Joder ha ricordato quelli che considera i pregi dell'iniziativa dell'USC: promozione della produttività, dell'autoapprovvigionamento, della qualità degli alimenti e della sicurezza degli investimenti nonché riduzione dei costi e del carico amministrativo. Per il consigliere nazionale il testo dell'USC è lo strumento giusto su cui puntare per tentare di modificare la politica agricola dopo il 2017 con la PA 18-21.

La PA 14-17 per Joder fa dei contadini dei giardinieri del paesaggio e accresce la dipendenza della Svizzera dall'estero. Il Consiglio federale è invece convinto che garantisca un maggiore orientamento dell'agricoltura verso il mercato, una produzione più efficiente e una migliore gestione delle risorse naturali. Lo scorso ottobre e alla fine di giugno (quando si è espresso contro l'iniziativa dell'USC) ha annunciato che non intende modificare il corso della politica attuale.

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