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GRIGIONIIl Parco nazionale e la Val Monastero non saranno più biosfera UNESCO

15.06.15 - 15:23
Il Parco nazionale e la Val Monastero non saranno più biosfera UNESCO

COIRA - Il Parco nazionale svizzero in Engadina e la vicina Val Monastero perderanno verosimilmente l'appellativo di "riserva della biosfera UNESCO". Motivo: il rifiuto dei comuni interessati, ieri alle urne, di aggregarsi alla riserva, consentendo in tal modo la richiesta estensione della superficie protetta.

Non c'è ancora una espressa decisione del competente comitato dell'UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura), ma per Georg Fallet, presidente della riserva, questa è inevitabile: "Non rispettiamo le condizioni poste dall'UNESCO nel 2010", ha detto oggi all'ats.

La perdita colpisce innanzitutto la Val Monastero, perché per essa l'appellativo costituisce un importante atout pubblicitario quasi esclusivo in Svizzera, dove solo l'Entlebuch, nel canton Lucerna, può fregiarsene. La valle rimane ancora un "parco naturale regionale di importanza nazionale", ma di questi in Svizzera ce ne sono ormai una trentina, rileva Fallet. La Val Monastero spera ora di poter continuare a darsi perlomeno il titolo di "biosfera", senza l'aggiunta UNESCO. Se ci riuscirà è ancora da vedersi, dice il presidente della riserva.

Il Parco nazionale era stato designato nel 1979 quale prima riserva della biosfera UNESCO. A metà degli anni Novanta l'organizzazione internazionale ha reso più severe le sue condizioni, esigendo che il cuore della riserva in cui vigono i più severi criteri di protezione della natura sia circondata da una zona con criteri meno esigenti. Per l'attuazione delle nuove disposizioni sono stati concessi quasi 20 anni di tempo. Il Parco ha così cercato di ottemperare aggregando la Val Monastero. Nel 2010 la nuova "Biosfera Val Mustair/Parc Nazional" è stata riconosciuta dall'UNESCO, a condizione tuttavia che la zona di protezione fosse estesa ai comuni basso-engadinesi di S-chanf, Zernez e Scuol.

Ieri il voto popolare nei tre comuni. I piani di estensione sono naufragati alle urne a S-chanf e Zernez, che hanno detto di no al progetto, mentre Scuol lo ha accettato. "Verosimilmente non è stata creduta la nostra assicurazione che l'aggregazione alla riserva non avrebbe comportato restrizioni sull'uso del suolo", dice Fallet a commento della sconfitta. A suo avviso lo scetticismo ha radici che risalgono ad oltre 50 anni fa: già c'erano state tensioni nella regione quando nel 1961 il Parco era stato ingrandito.

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