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BERNAIl "divoratore" di gatti solleva nuovi interrogativi

15.05.15 - 19:47
Un contadino appenzellese ha ammesso di mangiarsi i propri gatti. In Svizzera non è proibito e gli animalisti tornano alla carica
Il "divoratore" di gatti solleva nuovi interrogativi
Un contadino appenzellese ha ammesso di mangiarsi i propri gatti. In Svizzera non è proibito e gli animalisti tornano alla carica

BERNA - Perché proibire di mangiare carne di gatto quando possiamo tranquillamente cibarci di cavalli, conigli, mucche, agnelli, eccetera? E' questa la domanda che si pongono in molti dopo aver appreso dal quotidiano "St. Galler Tablatt" della passione per la carne di gatto di un anziano contadino appenzellese, che ha raccontato di non far castrare i suoi micetti perché risulterebbero, a suo dire, più saporiti quando vengono cucinati.

Il caso ha risollevato il tema riguardante l'inesistenza, in Svizzera, di un articoloi di legge che vieti di cibarsi di carne di gatto. In realtà nel nostro paese la vendita, il commercio e l'offerta al ristorante di questo tipo di carne sono proibiti. Ma tutto ciò non basta alle associazioni in difesa degli animali che chiedono, a gran voce, di porre rimedio a quella che viene ritenuta una lacuna legislativa.

Tomi Tomek, fondatrice e presidente dell'associazione di protezione degli animali "SOS Chats Noirigue", torna alla carica, chiedendo l'introduzione di una legge che vieti il consumo di carne di cane e di gatto. E lo fa ricordando l'anno scorso era stata lanciata una petizione in merito, attraverso la quale erano state raccolte 16mila firme, consegnate lo scorso novembre all'autorità confederali a Berna.

Secondo Tomek il 2-3% della popolazione svizzera, ossia 250mila persone, si ciberebbe regolarmente di carne di gatto. Una cifra considerevole che l'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) smentisce. Una portavoce dell'USAV ha riferito a 20min.ch che, di principio, in Svizzera non si consumerebbe questo tipo di carne.

Tomek non si arrende e torna a chiedere a gran voce che le istituzioni confederali intervengano anche alla luce del caso riguardante l'anziano contadino appenzellese. Una vicenda che, se da un lato la sconvolge, dall'altro la consola: "So dell'esistenza del fenomeno e quest'ultimo caso emerso dà senza dubbio più peso alla nostra battaglia". La donna racconta che le si spezza il cuore se immagina i figli dell'anziano agricoltore che giocano con dei gattini che finiranno per essere mangiati.

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