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SVIZZERATamil espulso nel 2013 è ritornato in Svizzera

27.04.15 - 15:58
Tamil espulso nel 2013 è ritornato in Svizzera

BERNA - Un richiedente l'asilo tamil rimpatriato nel 2013 nello Sri Lanka, dove venne subito arrestato, è ritornato sabato in Svizzera. Lo riferisce oggi una nota della Società per i popoli minacciati (SPM).

L'uomo, di 35 anni, ha così potuto ritrovare moglie e figli che, pure in precedenza arrestati nel loro paese, già avevano potuto fare ritorno nella Confederazione nell'ottobre del 2013.

Giunto in Svizzera nel 2009, il richiedente l'asilo era stato espulso il 21 agosto del 2013 con la moglie incinta e due figli piccoli, poiché le autorità elvetiche ritenevano che la famiglia non corresse alcun pericolo in Patria. Vennero subito arrestati all'aeroporto di Colombo. Moglie e i figli vennero liberati dopo due mesi e lasciati rientrare in Svizzera ottenendo l'asilo. L'uomo fu trasferito in carcere, dove è stato torturato.

In seguito le autorità svizzere avevano ammesso che i rischi erano stati mal valutati e avevano sospeso i rimpatri nello Sri Lanka. Una perizia esterna ha appurato che la Segreteria di Stato della migrazione (SEM, ex Ufficio federale della migrazione) in questo caso non aveva approfondito a sufficienza la questione e tralasciato i necessari chiarimenti.

Lo scorso 12 aprile il tamil è stato rilasciato dal campo di rieducazione dove era internato. Dato che la SEM non era disposta a lasciarlo ritornare immediatamente in Svizzera, il legale del richiedente l'asilo, la SPM e Amnesty International il 3 aprile avevano già inoltrato una denuncia all'autorità di sorveglianza - in questo caso la ministra di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga - contro il direttore della SEM, Mario Gattiker.

Secondo la SEM, l'uomo doveva dapprima essere interrogato all'ambasciata svizzera a Colombo sulle sue passate attività per i ribelli delle Tigri Tamil, per poi stabilire in seguito se lasciarlo tornare in Svizzera e concedergli l'asilo.

Secondo l'avvocato Marcel Bosonnet "la Svizzera è ora obbligata, ammesso che sia mai possibile, a indennizzare il tamil per le sofferenze passate". Quanto poi la SEM imparerà da questo caso non sarà da valutare in base alle sue dichiarazioni ma unicamente da come agirà nelle future decisioni per le richieste di asilo, ha aggiunto.

Nel 2013 un secondo tamil rimpatriato dalla Confederazione venne subito arrestato. In seguito la SEM ha cambiato atteggiamento e non ha più espulso in Sri Lanka i tamil a cui è stato rifiutato l'asilo. Nel maggio del 2014, il Consiglio federale ha abrogato tale misura e da allora la SEM considera "in linea generale autorizzati" i rimpatri verso lo Sri Lanka.

In un rapporto pubblicato recentemente, la SPM conclude che la situazione per le minoranze è migliorata solo puntualmente sotto il nuovo governo dello Sri Lanka. Alcune importanti riforme sono state attuate, ma è sempre in vigore la Legge di prevenzione contro il terrorismo (PTA), che consente di mettere in prigione chiunque senza alcuna accusa. All'aeroporto di Colombo gli arresti arbitrari di tamil sono continuati anche negli ultimi mesi.

E anche le indagini in merito alle persone "scomparse in modo violento" sembrano non dare alcun risultato. Inoltre, la presenza dell'esercito nelle province del nord-est del paese, a maggioranza tamil, non è stata minimamente ridotta, sottolinea la SPM.

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