Cerca e trova immobili

SVIZZERAVittime dell'amianto, una tavola rotonda per chi si trova in difficoltà finanziaria

25.02.15 - 15:53
Questa eventualità riguarda fino a un quarto dei casi ogni anno
Foto Archivio Ti-Press
Vittime dell'amianto, una tavola rotonda per chi si trova in difficoltà finanziaria
Questa eventualità riguarda fino a un quarto dei casi ogni anno

BERNA - Da venti a trenta persone, sulle circa 120 globalmente che si ammalano gravemente ogni anno per aver inalato fibre cancerogene di amianto, rischiano di trovarsi in gravi difficoltà finanziarie, parenti compresi. Per ovviare a questo inconveniente, il Consiglio federale ha deciso di instaurare una tavola rotonda, presieduta dall'ex ministro Moritz Leuenberger (PS/ZH), affinché si cerchino le soluzioni migliori volte a mitigare i contraccolpi economici per le vittime e per chi sta loro accanto.

Il gruppo sarà composto da rappresentanti dell'economia, dei sindacati, delle associazioni delle vittime e delle autorità. Lo Indica una nota odierna del Dipartimento federale dell'Interno (DFI).

La tavola rotonda deve cercare soluzioni in particolare per quelle persone che non hanno diritto alle prestazioni dell'assicurazione infortuni obbligatoria (AINF), ma solo dell'assicurazione malattia e invalidità, dopo essersi ammalate di tumore alla pleura o al fegato causato dall'amianto, la cui esposizione può risalire anche a molti decenni precedenti. Le affezioni menzionate hanno di solito un decorso celere e fatale per chi ne è colpito.

Si tratta, in particolare, di pazienti che svolgevano un'attività indipendente, che hanno inalato fibre di amianto nell'ambito di attività fai da te oppure che hanno vissuto nelle vicinanze di aziende attive nella trasformazione di questo minerale. Nella maggior parte dei casi, questi pazienti sono meno tutelati dal punto di vista finanziario rispetto a quelli coperti dalla AINF.

Quest'ultimi pazienti, compresi i famigliari, hanno diritto alle prestazioni per infortuni qualora sia stato accertato che la malattia è dovuta all'inalazione di fibre di amianto nell'ambito della loro attività professionale. Fino al 2012, precisa il DFI, l'Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni ha versato circa 800 milioni di franchi. Per i prossimi anni si prevedono costi dello stesso importo.

L'iniziativa odierna dell'esecutivo si somma agli sforzi legislativi in corso per allungare i tempi di prescrizione. Il diritto in vigore prevede che i pazienti o i loro famigliari possano denunciare in sede civile aziende e persone ritenute responsabili della malattia: tali pretese si estinguono al più tardi dieci anni dopo la fine dell'esposizione all'amianto. La patologia potrebbe manifestarsi anche molto tempo dopo questo termine.

La revisione in corso sul diritto della prescrizione intende dare alle vittime dell'amianto, le cui pretese si sono estinte secondo la normativa vigente, la possibilità di fare esaminare la propria situazione giuridica dall'autorità giudiziaria mediante una disposizione speciale del diritto in materia.

Inoltre, il termine di prescrizione per i danni tardivi causati dall'amianto sarà prorogato in futuro ad almeno 30 anni, in ossequio ad una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che nel marzo 2014 aveva criticato questo aspetto del diritto svizzero in materia di prescrizione.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE