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ZURIGOPazienti incompresi, in ospedale si parla solo inglese

18.02.15 - 06:31
Medici americani o dell’Europa dell’Est per colmare la carenza di indigeni. Molti però parlano solo inglese
Pazienti incompresi, in ospedale si parla solo inglese
Medici americani o dell’Europa dell’Est per colmare la carenza di indigeni. Molti però parlano solo inglese

ZURIGO - Provate a immaginare: entrate in ospedale, ma parlando con il medico lui non vi capisce. È questa la denuncia fatta ieri da Margrit Kessler, dell’Associazione dei pazienti, alla Nzz: molti medici dell’Unispital di Zurigo non parlano altro che inglese. Secondo Kessler, questo ha già avuto almeno una conseguenza fatale: in un reparto di psichiatria della Svizzera interna un paziente è morto in seguito a un’infezione. Il malato ha cercato di spiegarlo al medico, ma questo non poteva capirlo. «Da quando le condizioni lavorative in Germania sono migliorate, gli ospedali trovano medici in Romania, Polonia e Bulgaria», afferma Kessler. Questi pare affollino soprattutto gli ospedali psichiatrici, perché queste strutture sono finanziariamente meno attraenti per i laureati svizzeri. Altro paese di provenienza di molti camici bianchi sono gli Stati Uniti.

Fino a oggi la conoscenza di una lingua nazionale non è un requisito per l’accesso alla professione, come invece capita nei paesi limitrofi. Kessler, così come l’Associazione dei medici, chiede con forza che vengano introdotti severi requisiti per la conoscenza delle lingue. Il Consiglio degli Stati, però, aveva già respinto durante la sessione invernale un regime più rigoroso. Ora toccherà al Consiglio Nazionale. Ma sull’altro piatto della bilancia c’è la carenza di medici. Per questo molti cantoni, spiega la socialista Jacqueline Fehr, tendono ad assumere medici stranieri, più convenienti rispetto a doverne formare di indigeni. Proprio per questo, la consigliera nazionale chiede l’abolizione del numero chiuso: «Così potremmo colmare la carenza di medici con degli indigeni in dieci anni».

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