Cerca e trova immobili

SVIZZERABasta San Bernardo per turisti: "Non sono cani da fotografia"

22.01.15 - 06:04
I difensori degli animali insorgono. I San Bernardo usati per le foto dei turisti sono inutilmente maltrattati. Tanto che alcuni da pacifici cagnoni si trasformano in mostri
Basta San Bernardo per turisti: "Non sono cani da fotografia"
I difensori degli animali insorgono. I San Bernardo usati per le foto dei turisti sono inutilmente maltrattati. Tanto che alcuni da pacifici cagnoni si trasformano in mostri

ZERMATT - Le foto ricordo in posa con il più famoso cane svizzero sono un feticcio richiestissimo dai turisti. Ma la vera verità non è così rosea come appare sulla carta. Gli attivisti per i diritti degli animali non sono più disposti ad accettare le crudeltà a cui sono sottoposti questi modelli. Sylvia Nanzer, della protezione animali dell’Alto Vallese cerca di ribellarsi da anni alla situazione creatasi a Zermatt. "Non è una specie adatta a fare il cane da fotografia. Ci sono casi particolarmente rivoltanti, dove si tengono sei o sette cani in un appartamento vuoto, senza portarli fuori e nutrirli quotidianamente". Ma Nanzer non è sola, anche la Protezione animali svizzera sostiene la sua lotta. "Abbiamo effettuato un sopralluogo e abbiamo riscontrato che i cani vengono tenuti in condizioni insufficienti", conferma Julika Fitzi, responsabile del settore di protezione dei cani. "Per esempio vi sono dei San Bernardo che vengono tenuti in gabbia".

"Nessuna violazione" - Il sindaco di Zermatt Christoph Bürgin tende a relativizzare: "Siamo in contatto con le protezioni animali e sono stati effettuati numerosi controlli da parte dei veterinari". Dai quali si sarebbe constatato che i San Bernardo da fotografia vengono tenuti senza infrangere alcuna regola. "Ma non so cosa avvenga quando sono in montagna a posare", conclude Bürgin.

Diventano aggressivi - Il problema maggiore è il comportamento dei cani che diventa deviante. Più volte ci sarebbero stati degli incidenti. All’inizio di quest’anno un cane di piccola taglia è stato aggredito e ucciso, il suo proprietario ha sporto denuncia alla Polizia cantonale vallesana. Nanzer, formata in psicologia animale, non è per nulla sorpresa di queste problemi. "A causa della reclusione e delle sessioni fotografiche i San Bernardo mostrano dei comportamenti sospetti". Un altro problema è quello della mancanza di movimento, durante le giornate di foto infatti l’animale deve rimanere seduto nello stesso posto per interminabili ore.

Musueruola - Infine c’è il nuovo obbligo di museruola tra una sessione e l’altra che non migliora la situazione. "In questo modo gli animali sono ancora più isolati", aggiunge Nanzer. Anche perché molte museruole mal si adattano al muso e creando dolore rendono l’animale anche più aggressivo. Sylvia Nanzer non può che chiedere il sostegno dei turisti: "Chi sostiene questa attività lo fa a discapito dei cani".

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE