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SVIZZERA / VATICANOIl Papa ai vescovi svizzeri: "Senza una fede viva la chiesa diventa un museo"

01.12.14 - 15:41
Il Papa ai vescovi svizzeri: "Senza una fede viva la chiesa diventa un museo"

BERNA - "Senza una fede viva la chiesa diventa un museo". Ma non deve neppure trasformarsi "in una ONG caritatevole". È quanto ha affermato oggi Papa Francesco, ricevendo in udienza la Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) in visita "ad limina" fino al 5 dicembre. L'ultima visita alla tomba dell'apostolo Pietro risale al 2004. Il pontefice ha insistito su tre punti: la collaborazione tra laici e preti, l'ecumenismo e le relazioni Chiesa-Stato. Ha incoraggiato a mantenere una collaborazione pacifica e fruttuosa, nel rispetto delle competenze e dell'autonomia.

Il Papa - secondo quanto riferiscono le agenzie adnkronos e Apic - ha osservato che la Svizzera è "un Paese di pacifica coesistenza culturale e religiosa, sede di istituzioni internazionali importanti per la pace, il lavoro, la scienza e l'ecumenismo". Nonostante molti abitanti si tengano distanti dalla fede, ha detto, "la maggioranza riconosce ai cattolici e ai protestanti un ruolo positivo nell'ambito sociale".

Il Papa ha anche ricordato i 1500 anni che l'abbazia di Saint-Maurice in Vallese si appresta a festeggiare. "Una impressionante testimonianza di vita religiosa senza interruzione, un fatto eccezionale in tutta l'Europa", ha detto. Secondo alcuni queste parole del pontefice potrebbero venir interpretate come un possibile accenno di riposta positiva all'invito che gli è stato rivolto di recarsi in Vallese per l'occasione.

Senza una fede viva, le belle chiese e i monasteri diventerebbero a poco a poco dei musei, ha affermato papa Bergoglio ai vescovi della Confederazione. "La missione che vi è stata affidata è di pascere il gregge, marciando secondo le circostanze davanti, nel mezzo o dietro. Il popolo di Dio non può esistere senza i suoi pastori, vescovi e preti".

Prima in francese, poi in tedesco, papa Francesco ha evocato il valore significativo della collaborazione con i laici impegnati sia a titolo professionale che volontario. Ha quindi insistito sul valore dell'ecumenismo, che non è soltanto "un contributo all'unità della Chiesa, ma anche all'unità della famiglia umana". Attenzione però a "permettere ai credenti di ogni confessione di vivere la loro fede senza malintesi e senza confusione".

Per quanto concerne la comunione interconfessionale, senza citarla direttamente il Papa ha invitato a "prendere sul serio il tesoro della propria fede, ma anche quello nei nostri partner di dialogo". Ha chiesto che nell'insegnamento della religione a scuola sia rispettata la specificità di ogni confessione".

Di fronte ai problemi sociali, il pontefice ha incoraggiato i vescovi elvetici ad esprimere una parola comune chiara, in un momento in cui - anche nella Chiesa - c'è chi è tentato di mettere da parte il messaggio sociale del vangelo, che invece va manifestato senza turbarne la bellezza e senza cancellarne le asperità. "In tal modo la Chiesa che è in Svizzera potrà essere più chiaramente sé stessa, corpo di Cristo e popolo di Dio, e non soltanto una bella organizzazione, una ONG in più",

Papa Francesco ha concluso invocando per la Svizzera la benedizione di San Maurizio e di San Nicolao della Flüe.

Ats

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