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ZURIGO/BERNAElezioni 2011: rapporti di forza stabili

14.10.10 - 17:24
Elezioni 2011: rapporti di forza stabili
ZURIGO/BERNA - I rapporti di forza fra i principali partiti svizzeri non sono cambiati: lo rivela il barometro elettorale SRG SSR, che sulla base di un sondaggio attribuisce all'Unione democratica di centro il 26,1% delle preferenze, seguita da PS (20,1%), PLR (17,2%), PPD (14,1%) e Verdi (9,8%). Più staccati sono Verdi liberali (3,8%) e Partito borghese democratico (3,6%).

I dati si basano su un rilevamento demoscopico dell'istituto gfs.berna - lo stesso finito nel ciclone in particolare dopo il sondaggio sull'iniziativa anti-minareti - su un campione di 2018 persone, nelle tre principali regioni linguistiche, interrogate fra il 27 settembre e l'11 ottobre.

In un comunicato la stessa SRG SSR sottolinea che questo tipo di rilevamenti sono fotografie scattate sul momento e non previsioni su un esito elettorale. Nel 2009 il barometro dava l'UDC al 24,8%, il PS al 20,4%, il PLR al 16,7%, il PPD al 15,3%, i Verdi al 10,1%, gli ecoliberali al 3,2% e il PBD al 3,4%.

A titolo di confronto, la forza effettiva dei partiti emersa nelle elezioni del Consiglio nazionale del 2007 era la seguente: UDC 28,9%, PS 19,5%, PLR e Partito liberale (nel frattempo unitisi) 17,7%, PPD 14,5, Verdi 9,6%, Verdi liberali 1,4%. Il PBD non esisteva ancora.

Queste due ultime formazioni sarebbero, secondo gfs.berna e sulla base dei dati attuali, i "veri vincitori" delle elezioni 2011. Gli ecoliberali attirano elettori di Verdi, PS e PLR, il PBD invece simpatizzanti borghesi (PPD, PLR e UDC). Grazie a questi travasi i commentatori del sondaggio vedono il cosiddetto centro dello schieramento politico salire al 39%, contro il 34% conseguito nel 2007. L'elezione di due nuovi consiglieri federali e i conseguenti dissapori emersi nella spartizione dei dipartimenti non avrebbero avuto un influsso.

Per quanto riguarda la partecipazione, il 47% degli interpellati dichiara di volersi recare alle urne (nel 2007: 48%).

I sondaggisti hanno posto anche domande relative alla composizione partitica del Consiglio federale. È emerso che l'attuale spartizione del potere (2 PLR, 2 PS, 1 UDC, 1 PPD e 1 PBD) ottiene il 29% delle preferenze, davanti alla variante "governo dei partiti grandi e medi" (2 UDC, 2 PS, 1 PLR, 1 PPD, 1 Verde), che arriva al 18%, e all'ex formula magica (2 UDC, 2 PS, 2 PLR, 1 PPD), accreditata al 16% delle preferenze. Tutte le altre combinazioni raccolgono meno del 10% dei consensi.

Circa i criteri che dovrebbero essere alla base della composizione del governo, gli interrogati citano la disponibilità a lavorare con altri partiti (78%), la realizzazione di un programma comune (76%) e l'adesione a valori condivisi e alle istituzioni (61%). Solo in quarta e quinta posizione giungono la composizione secondo la forza dei partiti (55%) o del numero di seggi in parlamento (pure 55%).

ATS
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