I vescovi svizzeri si dicono soddisfatti del giro di vite emanato dalla Santa Sede per combattere la pedofilia nella Chiesa e avvertono "nell'agire coerente del Vaticano un sostegno al proprio sforzo di combattere con decisione ogni forma di prevaricazione sessuale".
In una presa di posizione odierna, i vescovi svizzeri si dicono soddisfatti per questo annuncio. La Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) dice di accogliere "con soddisfazione soprattutto la proroga da dieci a vent'anni della proscrizione in casi di violenza sessuale contro minorenni e la logica penalizzazione della pornografia infantile".
Oltre a ciò, il documento vaticano prevede che le procedure vengano allestite in modo più rapido ed efficace, rilevano i vescovi svizzeri, ricordando che la Chiesa elvetica "affronta risolutamente" ogni forma di abuso sessuale nella pastorale, avendo adeguato ed inasprito le sue direttive durante l'assemblea ordinaria del 2 giugno ad Einsiedeln.
"La violenza sessuale è un reato, e la violenza sessuale contro bambini è un reato propriamente ignominioso. Nella Chiesa non c'è posto per queste infamie", conclude il comunicato della CVS.