Pur di attuare una politica migratoria restrittiva, le autorità elvetiche dimenticano sovente i diritti dei bambini, indica l'osservatorio. Il suo rapporto si basa su un'ottantina di episodi registrati nel 2007 e nel 2008 in Svizzera orientale e occidentale nonché in Ticino.
L'indagine denuncia diversi casi di bambini obbligati a seguire la madre all'estero dopo che questa era stata espulsa dalla Svizzera. Eppure, afferma l'osservatorio, la Costituzione federale e la Convenzione sui diritti del fanciullo delle Nazioni Unite (ratificata dalla Svizzera nel 1997, ndr.) garantirebbero loro il diritto di restare nel paese insieme alla propria famiglia.
Con le separazioni forzate succede anche che i figli non abbiano la possibilità di conoscere i propri padri. Talvolta i bambini vengono rinviati dopo aver vissuto a lungo in Svizzera ed essersi integrati. I soccorsi d'emergenza previsti dalla legge sull'asilo non permettono inoltre a tutti i genitori di offrire un'alimentazione sana ai propri figli.
Tutto questo nell'ottica di una politica migratoria inasprita a livello legislativo. Ma il benessere dei bambini deve avere la precedenza, afferma l'osservatorio, aggiungendo che tale principio è stato sancito in primavera anche da una sentenza del Tribunale federale.