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SVIZZERA / LIBIACaso Gheddafi, chiamato in causa Jean Ziegler

14.08.09 - 15:14
Keystone / Salvatore Di Nolfi
Caso Gheddafi, chiamato in causa Jean Ziegler

GINEVRA - La soluzione della crisi diplomatica tra Berna e Tripoli ha un nome: Jean Ziegler, il sociologo svizzero al servizio delle Nazioni Unite e amico di lunga data del leader libico Muammar Gheddafi. Lo afferma il rappresentante legale in Svizzera del governo libico, Charles Poncet.

"Jean Ziegler conosce Muammar Gheddafi da 35-40 anni e ha instaurato con lui un legame di amicizia", ha dichiarato oggi Poncet ai microfoni della radio romanda RSR. "Ziegler - ha aggiunto il legale - avrebbe potuto impedire il deteriorarsi delle relazioni". Poncet ha nel contempo criticato l'operato del Dipartimento federale degli affari esteri: nella vicenda - ha detto - non è stato all'altezza dei suoi compiti.

Circa tre settimane fa la ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey aveva sostenuto di essere molto vicina a una risoluzione della crisi con Tripoli. Poiché in gioco vi è anche una questione di onore, gli sforzi della diplomazia elvetica mirano in particolare a organizzare un incontro tra i massimi esponenti dei due paesi, ossia il leader libico Muammar Gheddafi e il presidente della Confederazione Hans-Rudolf Merz.

La crisi diplomatica bilaterale era scoppiata il 15 luglio 2008, dopo che il figlio del leader libico, Hannibal Gheddafi, e sua moglie Aline furono temporaneamente arrestati a Ginevra perché accusati di maltrattamenti da due domestici.

Tripoli aveva in seguito varato una serie di misure di ritorsione, che impediscono tuttora a due cittadini svizzeri di rientrare in patria. Il governo libico ha anche denunciato le autorità ginevrine: la causa civile verrà esaminata il 24 settembre.

Foto d'apertura: Keystone / Salvatore Di Nolfi

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