La mostra comprende una trentina di sculture dell'artista francese - comprese alcune fra le più illustri, quali "L'Age d'Airain", "Balzac", "Le Baiser" - che "invitano ad una riflessione sui passaggi che hanno portato dal nudo all'erotismo, dalla sensualità all'oscenità, dalla trasgressione alla profanazione", sottolinea la Fondazione in un comunicato.
Oltre a scolpire, Rodin ha trascorso l'intera vita a disegnare: l'artista ha lasciato circa 10 000 opere su carta, di cui 7000 sono conservate al Musée Rodin. A Martigny saranno visibili una settantina di disegni erotici, cui l'artista si è dedicato "in modo quasi ossessivo" soprattutto nell'ultimo ventennio di esistenza.
Rodin - spiega la Fondazione - disegnava senza far mettere in posa le sue modelle, cogliendole nei loro movimenti, negli atteggiamenti più spontanei e liberi, instaurando con loro una complicità "che le induceva ad assumere atteggiamenti inediti, sensuali e stravaganti".