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In 24 ore sono caduti al Sud del versante alpino tra i 40 e gli 80 centimetri di neve a seconda delle zone, ha spiegato all'ATS Daniel Gerstgrasser di Meteosvizzera. Le regioni più colpite sono la Leventina e nei Grigioni, la Mesolcina, l'Engadina e la Val Poschiavo.
Sulla linea del Bernina, tra Poschiavo e Pontresina, i treni non circoleranno almeno fino a domani a mezzogiorno a causa del pericolo di valanghe, ha comunicato in serata la Ferrovia retica (RhB). Rimarrà chiusa fino a domani anche la linea dell'Albula, tra Bergün e Samedan, dopo che alcune valanghe hanno ricoperto i binari nella Valle di Bever (Engadina). I viaggiatori diretti o provenienti da St.#Moritz sono stati deviati sulla linea della Vereina, dove sono stati segnalati lunghi tempi di attesa. Nel pomeriggio èinvece stato ripristinato il traffico ferroviario tra S-chanf eSamedan, sempre in Engadina.
Nei Grigioni, la situazione è delicata anche per quanto riguarda i passi alpini: il Bernina e il Maloja rimarranno chiusi verosimilmente fino a domani. Nel pomeriggio sono invece stati riaperti lo Julier e l'autostrada A13 tra Mesocco e Andeer.
La neve ha provocato disagi anche sul Sempione e sull'autostrada del San Gottardo, che è stata temporaneamente chiusa al traffico pensante tra Airolo e Chiasso nei due sensi di marcia. In Ticino anche le Ferrovie federali hanno dovuto fare i conti con le nevicate: a causa di uno scambio bloccato tra Airolo e Faido si sono registrati ritardi di 5-10 minuti, ha indicato il portavoce delle FFS Reto Kormann. Le intemperie hanno inoltre provocato la morte di un automobilista ticinese di 23 anni, scontratosi la notte scorsa con uno spazzaneve sulla A2, nei pressi di Osogna.
Ritardi fino a 30 minuti si sono registrati oggi anche sulla linea del Sempione, tra Briga (VS) e Domodossola (I). Su questa tratta i convogli hanno viaggiano a rilento a causa del pericolo di caduta di sassi, ha spiegato Kormann.
