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BERNA - Nel 2006 gli svizzeri hanno alzato il gomito più dell'anno prima. Il consumo di distillati è aumentato da 3,8 a 3,9 litri a testa ed è cresciuto anche il consumo generale di bevande alcoliche: da 8,5 litri di alcol puro del 2005 si è passati a 8,6 litri. È quanto emerge dalle statistiche dalla Regia federale degli alcol, che rileva pure come il mercato sia sempre più caratterizzato dall'importazione.
Il consumo di distillati derivanti da produzione nazionale raggiunge infatti ormai a malapena un quinto del consumo complessivo. È stata importata complessivamente una quantità pari a 78'175 ettolitri d'alcol puro. La sola quantità di whisky importato supera la produzione complessiva nazionale di bevande distillate.
Nel calcolo totale sul consumo alcolico, la Regia segnala un incremento della birra a scapito di vino e sidro. Il consumo di vino per abitante, che era ancora di 49,5 litri nel 1985, è sceso a 38,3 litri l'anno scorso, quello di birra nello stesso periodo è sceso da 69,3 litri a 56,8. Nel 2005 era stato solo di 55 litri.
Negli ultimi cinque anni - scrive ancora la Regia - il consumo di distillati ha raggiunto alti livelli, stabilizzandosi un buon 15 per cento al di sopra dei valori del 1998. Va tuttavia rilevato che il 1998 è stato l'anno con il consumo più basso dal 1985 (3,5 litri). Nel 1985 si era ancora a 5,4 litri.
Fino al 1998 le bevande distillate erano tassate in modo differenziato. Da allora vige la partità tra prodotti elvetici e importati, con il conseguente abbassamento dell'onere fiscale del 50 per cento per bevande come whisky e cognac.
Il consumo medio di bevande distillate della popolazione rappresenta uno dei tanti indicatori che descrivono il modello comportamentale del bere, rileva la Regia. Pertanto - precisa - per determinare la prevenzione dei problemi correlati all'alcool va considerato il consumo secondo le categorie d'età o modelli speciali di consumo (ad esempio l'ubriachezza tra i giovani).
