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SvizzeraTifosi violenti: cantoni soddisfatti da progetto

29.05.06 - 19:00
Tifosi violenti: cantoni soddisfatti da progetto

BERNA - I quattro cantoni che accoglieranno le partite dei Campionati europei di calcio 2008 (EURO 2008) si dicono soddisfatti del progetto di ordinanza del Consiglio federale che mira a lottare contro il fenomeno dei tifosi violenti. Al termine oggi della procedura di consultazione propongono unicamente alcuni complementi e precisazioni.

La legge sulla sicurezza interna sulla quale si appoggia il progetto di nuova ordinanza è combattuta da un referendum. Al fine di garantire una totale trasparenza e di guadagnare tempo, il Consiglio federale ha voluto sondare i cantoni che saranno i principali esecutori delle misure messe a punto per arginare il fenomeno degli hooligan.

Nelle loro risposte, i governi dei cantoni di Ginevra e Berna propongono di aggiungere la discriminazione razziale ai delitti che permettono alle autorità di prendere misure contro i potenziali hooligan. Basilea Città e Berna giudicano che queste misure non saranno sufficienti a lungo termine e che occorrerà rafforzare la prevenzione, in particolare attraverso le società sportive o le associazioni di tifosi.

Per motivare queste ultime a comportarsi correttamente e a fare della prevenzione, l'esecutivo basilese propone che il divieto di andare ad assistere a una manifestazione sportiva all'estero non si applichi ai membri dei club di tifosi che si distanziano chiaramente da qualsiasi atto di violenza.

Dal canto suo, il canton Zurigo afferma che non è sufficiente destinare la legge unicamente alle associazioni di supporter. Una formulazione più ampia - quale membro di un gruppo di spettatori - sarebbe più appropriata.

La banca dati sulle persone violente preoccupa le autorità di Zurigo e di Basilea Città. Esse rilevano la necessità di ben precisare i ruoli rispettivi del sistema di informazione nazionale che deve ancora essere creato e dell'Osservatorio contro l'hooliganismo attualmente gestito dalla polizia della città di Zurigo.

Il governo zurighese non vede invece alcun problema di protezione dei dati: le garanzie sono sufficienti. Basilea Città vorrebbe dal canto suo che le autorità cantonali siano pure abilitate a fornire informazioni all'estero, e non solamente il Servizio di analisi e prevenzione (SAP) della polizia federale.

Il referendum è stato lanciato soprattutto proprio a causa dei rischi di abuso riguardanti la protezione dei dati e la presunzione di innocenza. Ne sono i promotori vari gruppi di tifosi, sostenuti dai Verdi e da una parte dell'estrema sinistra. Hanno fino al 13 luglio per riunire le 50mila firme necessarie.

ATS
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