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SvizzeraSicurezza nucleare: "sì" a entità autonoma

31.03.06 - 17:20
Sicurezza nucleare: "sì" a entità autonoma

BERNA - La creazione di un'entità autonoma di sorveglianza della sicurezza nucleare in Svizzera è stata approvata in procedura di consultazione, malgrado le riserve di alcuni i quali ritengono che il nuovo organo non godrà di una piena indipendenza nei confronti dell'industria dell'atomo.

In quest'ottica, il governo si accinge a sciogliere la Commissione federale per la sicurezza degli impianti nucleari (CSI) affidando esclusivamente tale compito al nuovo ente di diritto pubblico, battezzato Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSNu). Esso dipenderà direttamente dallo stesso Consiglio federale e non più, come finora, dall'Ufficio federale dell'energia (UFE).

Garantire la separazione dei compiti

Secondo la Convenzione internazionale sulla sicurezza nucleare, tutti gli Stati firmatari devono garantire una piena indipendenza dei compiti assegnati all'autorità preposta alla sicurezza degli impianti rispetto alle mansioni affidate agli altri organi incaricati dello sfruttamento dell'energia atomica.

Tutte le parti consultate hanno sottolineato l'importanza di una chiara separazione dei compiti: il nuovo organo non dovrà subire minimamente l'influenza dell'UFE.

Cantoni e partiti favorevoli

I cantoni ed i partiti guardano generalmente di buon occhio la creazione dell'IFSNu. Il PPD insiste sul fatto che la scelta dei membri del consiglio dell'IFSNu sia motivata dalle loro competenze effettive e non da criteri politici.

Anche i socialisti sottolineano che la sicurezza debba essere l'unico criterio determinante negli orientamenti del consiglio. Pur appoggiando il nuovo organo, il PS ricorda di essere favorevole ad una rinuncia totale all'energia atomica. L'UDC auspica che il nuovo ente non assuma più compiti di quelli fissati normativamente.

Progetto contestato dai Verdi e da Greenpeace

Le uniche serie critiche giungono dai Verdi e da Greenpeace. Gli ecologisti temono tra l'altro l'insorgere di conflitti di interesse, mentre Greenpeace contesta il fatto che la politica di sicurezza nucleare sia affidata ad "un pugno di specialisti", i cosiddetti "nucleocrati" come li definisce, e vuole che rimanga saldamente nelle mani del Consiglio federale.

La Fondazione svizzera per l'energia (SES) è dal canto suo favorevole ad una maggiore autonomia della nuova entità ma ritiene inaccettabile lo scioglimento della CSI. Dubita inoltre che l'IFSNu sia in grado di adempiere la missione affidatale. La SES fa notare al riguardo che un comitato di sole cinque persone è nettamente insufficiente.

ATS
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