«Seb dovrebbe essere davanti, se non lo è ci devono essere delle ragioni».
L’ex boss del circus ha criticato la Ferrari: «Unita solo ai tempi di Schumacher».
MARANELLO - Si lavora duro per dare ai piloti la macchina migliore possibile? Dovrebbe essere così. Non è così in Ferrari dove, per un Leclerc discreto (in quanto a risultati), c’è un Vettel disastroso. Qualità, forma, motivazioni… potrebbero essere molte le cause delle continue défaillance del tedesco, un’ombra rispetto al campione che fu. Potrebbero essere molte anche se, in realtà, è convinzione diffusa che semplicemente in casa “rossa” si sia smesso di supportare l’ex campione iridato, messo in secondo piano rispetto al monegasco.
Tra i tanti a sentire puzza di bruciato c’è Bernie Ecclestone il quale, come sempre, non si è nascosto dietro dichiarazioni di facciata. «Charles Leclerc ha un gran talento - ha raccontato a Sport1.de l’ex patron del circus - ma pure Sebastian lo era. E lo è ancora. In più lui ha anche esperienza, molta più del compagno di squadra; per questo dovrebbe quindi stare davanti. Se non lo è ci devono essere altre ragioni. In Ferrari la politica interna ha sempre giocato un ruolo molto importante. In realtà quella squadra è stata unita solo ai tempi di Michael Schumacher».