Post riflessivo del britannico sui social, nel quale emerge come la vita da pilota lo renda spesso infelice
«Quando chiudo la visiera prendo vita. Tutte le mie paure e le mie insicurezze sono messe da parte».
SPA - La ricchezza non sempre fa rima con felicità. Ormai da diversi anni Lewis Hamilton sta dominando i Mondiali di Formula 1. Ma come tutti gli esseri umani anche lui ha le sue debolezze e i giorni in cui si sente triste. Vederlo sfrecciare in pista ottenendo un successo dietro l'altro non significa tutto per Lewis. I viaggi, le settimane trascorse lontano da casa e il conseguente poco tempo libero non lo rendono sereno al 100%. Nonostante poi in pista dimentichi tutto, le emozioni dentro di lui sono spesso contrastanti. Lo ha spiegato il diretto interessato tramite un post riflessivo pubblicato sui social...
«Ci sono due lati di me. Il primo è quello che vedete in TV durante le corse. Quello competitivo, il pilota affamato che è in me e che esce quando abbasso a visiera. Quando l'abbasso prendo vita. Tutte le mie paure e le mie insicurezze sono messe da parte. Poi ci sono semplicemente io. Una persona che cerca di capire la vita giorno dopo giorno, proprio come voi. Cerco di trovare la serenità, gestire il tempo, bilanciare lavoro e vita privata e cercare tempo per la mia famiglia e i miei amici».
L'attuale situazione - in cui i piloti sono "rinchiusi" nei circuiti della gare - di certo non aiuta... «Vivo tanti giorni difficili. Specialmente nella bolla in cui stiamo vivendo attualmente. Mi sento solo, perdi amici e famiglia e con gare così ravvicinate tra loro significa non avere tempo per altro, se non per il lavoro. Dunque sono grato alle persone più vicine a me per aiutarmi a trovare il giusto bilanciamento delle cose, anche se si tratta solo di messaggi, telefonate o videochiamate. Ricordatevi che non è mai una cosa sbagliata chiedere aiuto se ne hai bisogno o dire a qualcuno come ti senti. Mostrando il tuo lato vulnerabile non ti rende sbagliato o debole».