L'ex manager del sette volte campione del mondo di F1 Willi Weber: «Era speranzoso di portare il figlio un giorno in Formula 1 e avrebbe voluto gestirlo come io avevo fatto con lui»
RATISBONA (Germania) - Nessuno - se non famiglia e parenti - sa quali siano le reali condizioni di salute di Michael Schumacher. Nemmeno l'ex manager Willi Weber ha sue notizie, come ha ammesso in un'intervista a "Motorsport".
«La signora Kehm ha inibito ogni nostro contatto con la stampa, la famiglia Schumacher non mi ha più contattato e non ho mai visto Michael dopo l’incidente sciistico. Devo accettare la chiusura, ho sofferto come un cane per tre mesi dopo l’incidente. La gente mi chiedeva ovunque mi trovasse: "Tu sei Willi Weber, come sta Schumacher?" E allora dentro di me affioravano tanti ricordi. Vorrei che Michael si potesse rimettere in piedi per abbracciarlo, questo è il mio desiderio più grande».
ll 77enne ha poi rivelato quello che era il grande desiderio di Michael... «Era speranzoso di portare il figlio un giorno in Formula 1 e avrebbe voluto gestirlo come io avevo fatto con lui. Questo sarebbe stato il passaggio finale di tutta la storia. So che gli sarebbe piaciuto molto. Mick ha un pesante fardello da sopportare perché la gente lo paragonerà sempre a Michael e dirà: "Il suo nome è Schumacher, deve raggiungere gli stessi risultati del padre". E questo sarà un peso enorme per il ragazzo».