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MOTOMONDIALEDovizioso: «La Ducati puntava su Lorenzo e non credeva in me»

28.03.18 - 11:46
Il pilota italiano, reduce dal successo in Qatar nella prima gara della stagione: «Sogno di diventare papà per la seconda volta e vincere il Mondiale»
Keystone
Dovizioso: «La Ducati puntava su Lorenzo e non credeva in me»
Il pilota italiano, reduce dal successo in Qatar nella prima gara della stagione: «Sogno di diventare papà per la seconda volta e vincere il Mondiale»
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DOHA (Qatar) - La stella della Ducati ora è lui, Andrea Dovizioso, che dopo aver vinto la prima gara della stagione in Qatar sogna apertamente il mondiale dopo che già lo scorso anno ci è andato vicino. Ma un anno fa esatto le cose stavano diversamente e lo confessa lui stesso a Sky: «L’inizio dell’avventura di Lorenzo in Ducati è stato positivo per me, perché l’ho presa come una sfida. È chiaro che Ducati puntava su di lui e non credeva tanto in me. Però la forza mia e del mio gruppo è stata non dare importanza a questa cosa. Non avevo dubbi che Ducati mettesse me e Lorenzo sullo stesso piano a livello tecnico, questa era l’unica cosa che mi interessava. In una situazione del genere ti puoi comportare in due modi diversi. Incazzarti e metterti contro, alzare la voce e attaccare. Oppure non dare importanza a queste cose, lavorare su sé stessi e provare a dare il massimo. Non sono un pilota che cerca, anche se posso, di creare problemi. Io cerco di evitare i problemi».

Il pilota della Ducati si veste poi d'umiltà e spiega la sua filosofia in pista come nella vita: «C’è un errore che fanno tantissimi piloti. Non capiscono questo principio: io nel 2017 sono arrivato secondo nel Mondiale MotoGP dietro a Marquez, ma non sono diverso da te per questo risultato. Io non sono diverso da te proprio in niente. Io ho ottenuto questo risultato, ho fatto qualcosa di speciale in questo sport, ma resto comunque una persona normale. Invece i piloti, o altri personaggi di sport che diventano famosi, si sentono più importanti. Ma non è affatto vero. Questa non è la realtà. Fa una grande differenza se ragioni così o meno. Se un pilota ragiona in modo diverso allora può restare con i piedi per terra, riesce a essere umile. E quindi, a prescindere da quello che succede, reagisce sempre lavorando bene. I miei sogni? Diventare papà per la seconda volta e vincere il Mondiale».

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