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RUSSIA 2018 – CORREVA L'ANNO14 luglio 1969, la Guerra del calcio fa 6'000 vittime

14.07.18 - 20:06
Non sempre lo sport unisce. Prima del Mondiale 1970 El Salvador e Honduras arrivarono al conflitto armato
14 luglio 1969, la Guerra del calcio fa 6'000 vittime
Non sempre lo sport unisce. Prima del Mondiale 1970 El Salvador e Honduras arrivarono al conflitto armato
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CITTÀ DEL MESSICO - Messico 1970: per la prima volta è un Paese centroamericano a ospitare la Coppa del Mondo.

Nel giugno dell'anno precedente si giocano le qualificazioni, che, dopo la fase a gironi, mettono di fronte in semifinale El Salvador e Honduras. Un abbinamento da bollino rosso, perché tra i due Stati la tensione era alle stelle dopo che, nell'aprile dello stesso anno, l'Honduras aveva espulso su ordine del presidente Arellano oltre 300'000 immigrati salvadoregni, non badando alla Convenzione bilaterale sull'immigrazione del 1967.

È in questo contesto che vengono disputate le due semifinali: l'andata dell'8 giugno nella capitale honduregna Tegucigalpa sorride ai padroni di casa, in un clima surreale con i tifosi locali che dalla sera prima perseguitano i giocatori ospiti con atteggiamenti ostili e intimidatori. La gara di ritorno della settimana successiva è ancora più tesa: i calciatori honduregni sono costretti a dormire sul tetto dell'hotel e per il trasferimento allo stadio

interviene l'esercito. Anche stavolta la squadra ospite bada più a salvare la pelle che a giocare la partita, così vince El Salvador e, visto che ai tempi il regolamento non contemplava la differenza reti, si rende necessaria una terza sfida in campo neutro. Il 27 giugno a Città del Messico El Salvador vince ai tempi supplementari: è la classica goccia che fa traboccare il vaso, perché la sera stessa il governo honduregno rompe le relazioni diplomatiche. Il 14 luglio inizia così la Guerra delle cento ore o, come la chiamerà il giornalista polacco Kapuscinski, la Guerra del calcio, con El Salvador che attacca e occupa diversi territori honduregni sul confine tra i due Stati.

Dopo quattro giorni di guerriglia e bombardamenti, e dopo che l'Honduras riesce a riappropriarsi di gran parte dei territori sottratti, il 18 luglio l'Organizzazione degli Stati americani (OSA) impone il cessate il fuoco: seppur dalla durata estremamente limitata, con le sue 6'000 vittime e 15'000 feriti la Guerra del calcio è considerata ancora oggi uno dei conflitti più sanguinosi del secondo dopoguerra.

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