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BELLINZONAJohn Gobbi: "È stata un'esperienza appagante, sono soddisfatto"

22.07.14 - 08:01
Il primo campo estivo in assoluto di hockey su ghiaccio della Svizzera italiana è terminato
John Gobbi: "È stata un'esperienza appagante, sono soddisfatto"
Il primo campo estivo in assoluto di hockey su ghiaccio della Svizzera italiana è terminato
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BELLINZONA - È terminato questo fine settimana il primo campo di allenamento estivo per ragazzi della storia dell'hockey su ghiaccio, svoltosi nella Svizzera italiana.

L’Hockey Academy Ticino, diretto e promosso da due ticinesi, John Gobbi e Roman Botta, ha visto la partecipazione di diversi ragazzi di età compresa tra i 9 e i 16 anni. I partecipanti sono stati insieme una settimana a stretto contatto giorno e notte e hanno anche avuto la possibilità di praticare numerose attività off-ice seguiti da esperti di ogni tipo.

L’iniziativa portata avanti dal giocatore del Losanna e da quello del Visp è perfettamente riuscita e potrà sicuramente favorire il movimento dell’hockey su ghiaccio a livello giovanile nel Canton Ticino.

John, com'è  andata?
"È stata un’esperienza molto interessante e non è mancato nemmeno lo stress, anche perché insieme a Roman abbiamo lavorato tantissimo. Siamo stati aiutati da un team incredibile e ogni ragazzo è stato seguito al meglio da persone specializzate. Sono soddisfatto di come si è svolto il campo: per esempio Gabriele Molina ha fatto un lavoro incredibile fuori dal ghiaccio come preparatore atletico, così come gli allenatori in pista. Si sono dimostrati tutti disponibili, appassionati e motivati a ad aiutare le nuove leve. Sono delle belle sensazioni".

Come si è svolto il camp?
"Durante l'arco di una settimana erano previsti due allenamenti sul ghiaccio al giorno, uno al mattino e uno al pomeriggio, più due sessioni off-ice adattati alle tre categorie (ndr mosquito, mini e novizi). Poi, ogni giorno c'è stato anche spazio per una conferenza con temi specifici: per esempio è stata nostra ospite Romy Eggimann, vincitrice della medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Sochi nell'hockey femminile. La giocatrice delle Ladies ha parlato dell'esperienza vissuta in Russia e ha mostrato il trofeo. Dal vivo non avevo mai visto una medaglia dei Giochi Olimpici e personalmente è stato emozionante, non voglio immaginare cosa possono avere provato i ragazzi. Oltre a lei hanno presenziato alcuni esperti che hanno trattato gli argomenti della nutrizione, della motivazione e della psicologia sportiva. L'obiettivo è stato raggiunto, i ragazzi sembravano soddisfatti ed è stato istruttivo anche per noi".

...e le attività sportive fuori dal ghiaccio?
"Riguardo a questo argomento vorrei
 fare un ringraziamento speciale al centro sportivo di Bellinzona perché ci hanno trattato come dei re. Abbiamo avuto a disposizione tutto l'impianto, potendo usufruire dei campi di beachvolley, dei campi da calcio, della piscina e soprattutto della pista da ghiaccio scoperta utilizzata come campo da inline, dove i ragazzi hanno potuto esercitare la precisione nei tiri. Il tempo ha inoltre giocato a nostro favore, riuscendo così a combinare tutto al meglio, ci siamo divertiti".

Come ti sei trovato a essere responsabile di così tanti ragazzi?
"Non è stato evidente stare dietro a tutto, anche perché era la prima esperienza in assoluto di questo tipo, tanto a livello di allenamenti quanto a livello di organizzazione. Il fatto di avere avuto dei collaboratori competenti ha comunque agevolato il tutto. Sicuramente questa esperienza è servita molto anche a noi a livello personale e stiamo già pensando alla prossima edizione. Cercheremo di apportare delle migliorie per dare ancora piu qualità al nostro campo. Ho trovato anche positivo lo scambio che c'è stato con i ragazzi, siamo stati molto comunicativi e abbiamo potuto condividere le nostre esperienze con loro, è stato appagante. Noi che abbiamo avuto la fortuna di essere riusciti a diventare dei professionisti abbiamo l'obbligo morale di passare il testimone a chi fra qualche anno prenderà il nostro posto". 

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